Adesso è facile mettere Balotelli su un piedistallo, dopo l'exploit contro il Palermo, ma il ragazzo ha sempre dimostrato di avere dei numeri da fuoriclasse. E sin da piccolo ne era convinto anche lui stesso, come confessa al Corriere della Sera: "A sei anni dicevo a mia madre che avrei giocato in Serie A, ma lei non ci credeva. Poi ha dovuto ricredersi, perché mi hanno cercato in tanti. Ho fatto atletica e anche ginnastica, ma poi ho scelto il calcio. Mi è sempre piaciuta la kickboxe, magari un giorno la farò an­che. E un giorno mi piacerebbe molto cono­scere Bolt. Il mio calcio è uno sfogo, un divertimento, anche se la spensieratezza che avevo ai tempi della Primavera è sparita, sono meno sereno ora". La doppietta contro il Palermo merita dediche speciali: "I due gol sono prima di tutto per la mia famiglia e poi per Anthony, il mio più caro amico. Mia mamma, mio papà, i miei fratel­li e mia sorella sono la cosa più importante che ho avuto e che ho. Mi fido soltanto di loro. Nessuno si deve mai permettere di cri­ticare la mia famiglia. Tutto qui". Balotelli ha avuto spesso problemi legati al razzismo, e in particolare ai 'buuu' dei tifosi avversari che sottolineavano il colore diverso della sua pelle: Non mi fa piacere sentirli, ma sono problemi loro e non miei. Poi però criticano più le mie reazioni che gli insulti, come accaduto contro la Roma".

SuprMario spiega anche come mai non esulti particolarmente dopo un gol. Nessuna polemica, solo un concetto di base: "Esulto poco perché per un attaccante è normale far gol, non è una cosa strana. Preferisco tenermi la gioia dentro. Da piccolo studiavo Ronaldo. Ho imparato molto guardandolo. E poi c’è Ibrahimovic, ma non è vero che ho imparato da lui a tenere lontano il difenso­re, però posso farlo soltanto quando vengo schierato come attaccante centrale e non da esterno". Balotelli ha dimostrato anche di gradire i complimenti di Moratti dopo Inter-Palermo: "Sono contento di avere un presidente così. Non credo che tutte le squadre ne ab­biano uno come lui. So che mi segue con molta attenzione; mi ha chiamato anche giovedì sera, per sapere come stavo". Chiusura dedicata alla sua 'passione' per le Ferrari: "Se è per questo mi piacciono anche i go-kart. Adoro la velocità...".

Sezione: News / Data: Sab 31 ottobre 2009 alle 11:54 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Fabio Costantino
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