"Lo sport è una dimensione fondamentale per il benessere psico-fisico delle persone e per la loro salute e mai come in questo momento di difficoltà, che ha cambiato il nostro modo di vivere, ce n’è bisogno". Parla così il rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, intervistato dal Corriere dello Sport. Lui è stato a capo della task force di esperti che, su richiesta di Coni e Cip, ha redatto il documento 'Lo sport riparte in sicurezza' in cui sono definite le classi di rischio disciplina per disciplina. 

Avete fatto una mappa del rischio. Quali sono i risultati? 
"Il quadro è molto variegato. Ci sono sport più facili da praticare come il tennis e ci sono discipline più complesse, che prevedono il contatto, come ad esempio il rugby e il football americano, simili ma con coefficienti di rischio diversi. Un altro caso particolare è il ciclismo, che ha un problema di relatività". 

Spieghiamolo. 
"In base alla velocità mantenuta, la distanza tra due ciclisti in gruppo può non essere sufficiente per evitare il contagio: si può essere anche a dieci metri l’uno dall’altro ma questa distanza è appunto relativa ed equivale a meno di un metro per il corridore che segue e che può quindi essere “colpito” dalle goccioline di chi è davanti. Una questione che non si presenta invece nelle gare a cronometro o ad inseguimento". 

Chi ha meno rischio?  
"Le discipline in cui c’è distanza come tennis, in singolare perché il doppio ha aspetti differenti di criticità, golf, equitazione, ginnastica artistica, ma non ritmica, vela. Più alto invece è l’indice per pugilato, rugby, judo o, per dire, sumo".  

E gli sport di squadra? 
"Tutti gli sport di squadra o di contatto presentano coefficienti medio-alti di rischio. Per ciascuno, però, abbiamo indicato delle raccomandazioni, come allenamenti a gruppi chiusi, tamponi da eseguire 48 ore prima della gara e l’obbligo di mascherina e di distanziamento sociale in panchina". 

Sezione: News / Data: Mer 29 aprile 2020 alle 16:13 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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