L'Epfl, l'associazione delle leghe calcistiche europee, si è detta "fortemente contraria" alla riforma della Champions League e chiede all'Uefa di tornare "a un format più equo", riservando uno spazio minore alle rappresentanti di quei paesi che attualmente hanno quattro posti garantiti, tra i quali c'è anche l'Italia. Questo l'annuncio fatto al termine della riunione del direttivo, che ha anche chiesto di 'proteggere' in futuro i fine settimana, riservandoli solo alle partite dei campionati nazionali, escluso ovviamente il sabato in cui si gioca la finale di Champions. Il gruppo delle 28 leghe aderenti all'Epfl ribadirà le proprie posizioni in vista dell'esecutivo Uefa del prossimo 3 dicembre a Dublino, in cui si parlerà dei possibili cambiamenti delle competizioni europee, con la possibile creazione di una terza competizione, anche questa a 32 squadre. 

L'Epfl lavora comunque in particolare sul fronte della Champions, che deve essere "più equa" e garantire "maggiori profitti" a tutti, e non solo ai club inglesi, italiani, spagnoli e tedeschi, che hanno già fatturati maggiori rispetto al resto della concorrenza. Così si determina quindi un deleterio impatto sull'equilibrio competitivo e sullo sviluppo del calcio professionistico nel suo insieme". Il segretario George Pangl spiega: "Un cambiamento è assolutamente necessario, basti pensare che il 48% delle somme elargite dall'Uefa in Coppa Campioni e Champions dal 1992 a oggi è andato a soli 14 club. Così la competitività viene meno". Ma la Serie A e la Bundesliga votano contro. 

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Sezione: News / Data: Ven 19 ottobre 2018 alle 21:39
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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