Resta ancora tutto da capire il futuro di Christian Eriksen, che dopo l'impianto dell'Icd di ieri dovrà fare i conti con le possibili conseguenze che si ripercuoteranno sulla sua carriera, inevitabilmente condizionata. A parlarne al Corriere dello Sport è anche l'elettrofisiologo e responsabile della sezione di cardiostimolazione presso il Centro di Aritmologia ed Elettrofisiologia clinica dell'istituto clinico Sant'Ambrogio di Milano, Valerio De Sanctis che vede con parecchio pessimismo il ritorno in campo del danese: "A meno che lui non diventi il primo atleta al quale viene data l'idoneità nonostante porti un Icd. Francamente non credo sia possibile rivedere il giocatore in campo in Serie A".
 
Per Eriksen, dunque, l'idoneità sportiva con l'impianto di un Icd  rimarrà un miraggio? 
"Almeno in Italia credo proprio di sì. L'intervento in sé è molto semplice e, sia che si scelga un apparecchio sottocutaneo sia quello più classico che arriva al cuore attraverso la vena succlavia, non dura più di quaranta  minuti. Dopo due giorni le persone che si sottopongono all'operazione possono tornare a casa e dopo due settimane sono in grado di fare una vita normalissima". 
 
Eccezion fatta per il calcio a livello professionistico, naturalmente... 
"Direi proprio di sì. Almeno da noi in Italia. L'agonismo sottintende traumi, pallonate e contatti violenti che possono danneggiare il defibrillatore. Credo che, come generalmente succede soprattutto all'estero, Eriksen abbia scelto  quello sottocutaneo e meno invasivo, ma la sostanza non cambia. Un medico dello sport in Italia non gli darà mai l'idoneità. O almeno finora non è mai successo...". 
 
Un giocatore può impiantare un Icd e poi toglierlo per sua scelta magari dopo un mese? 
"Premesso che il defibrillatore impiantato è sostituibile se si rompe, la rimozione è comunque una procedura pericolosa. Non si tratta di apparecchi che si possono mettere e togliere quando si vuole... In generale questi sono impianti definitivi e da portare se si è avuta una fibrillazione ventricolare come quella di Eriksen. Sia che si sappia la patologia che l'ha causata sia che non si conosca da cosa è stata causata. Se dopo un certo periodo di tempo l'I  cd  venisse tolto, il fatto di averlo portato non avrebbe certo cancellato la patologia preesistente e i rischi di un nuovo arresto cardiaco senza il... paracadute di salvataggio dell'Icd ci sarebbero di nuovo". 

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Sezione: News / Data: Sab 19 giugno 2021 alle 01:30
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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