"Quando giorni fa, ho prenotato la visita dal cardiologo per lunedì mattina, non avevo preso minimamente in considerazione l'ipotesi di una domenica funesta a San Siro. Bravo pirla! E invece mi presenterò con il cuore messo a dura prova da una serata da dimenticare in tutta fretta, se vorremo stare in corsa per lo scudetto fino alla fine". Inizia così l'intervento di Gianfelice Facchetti sull'edizione online del quotidiano Leggo. "Il mercoledì europeo da leoni, nonostante la sconfitta, ci aveva regalato applausi e complimenti sul bel gioco, forse anche troppi per uno zero a due tondo. Ed eccolo ancora lì sul tabellone del Meazza dopo pochi giorni come se fosse scolpito, con la differenza che il Sassuolo ha sostituito il Liverpool con lo stesso finale. Partite diverse con sviluppi differenti ma passivo identico. Vuol dire qualcosa, a parte il prefisso telefonico di Milano? Se in coppa potevamo gratificarci con le belle parole su una prestazione eccellente per molti tratti della gara, contro i neroverdi da salvare c'è stato poco o nulla, forse solo il fatto di sapere che potremmo vedere Scamacca in nerazzurro in futuro. È stata tutta una rincorsa sugli avversari dal principio al fischio finale, imprecisi e svuotati di forza e di idee, quelle che spesso e volentieri partono dal piede di Brozovic, assente per squalifica. L'ho già detto e mi ripeto, con tutte queste gare sovrapposte un inciampo ci sta, lo vediamo anche sugli altri, cugini compresi, i giudizi cambiano in fretta e serve pazienza. Ora però - conclude Facchetti - serve guardarci allo specchio e capire meglio come andare oltre la stanchezza, occorre ritrovare le energie migliori per il rush finale rispondendo solo sul campo con prestazioni e gol di cui abbiamo fame. A San Siro la curva ha cantato fino alla fine, coraggio ragazzi, è il momento di ripartire subito tutti insieme".

Sezione: News / Data: Dom 20 febbraio 2022 alle 22:15
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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