Intervistato da Gazzetta.it, Ivan Ramiro Cordoba torna a parlare dell'Inter ribadendo il suo punto di vista: "Deve ancora trovare una continuità. E accadrà quando i calciatori capiranno che è fondamentale portare il risultato a casa anche quando non è la giornata migliore. Certo, se giochi bene hai più possibilità di vincere, ma sappiamo bene che il risultato non è mai 'uno più uno, uguale a due', altrimenti sarebbe troppo facile e vincerebbero sempre Barcellona e Spagna che sono le realtà che esprimono un calcio più bello o con maggior possesso palla. Si costruisce con il tempo: l'Inter non è una squadra vecchia e si sta costruendo, ma non è nemmeno nuova e un gruppo di giocatori si conosce già da qualche anno. Prima di vincere serve del tempo, poi arrivano giocatori sempre più forti e si alimenta la mentalità vincente. È quello che il club sta cercando di costruire e la strada è quella buona".

Qual è il prossimo passo?
"I calciatori devono rendersi conto di quanto sono forti. Non si possono fare partite come quelle contro il Barcellona e poi vivere evidenti cali di prestazione all'improvviso. Penso poi che l'Inter sia rimasta corta come centrali. Non se ne possono avere quattro di ruolo per un reparto in cui si gioca a 3. Nelle squadre vincenti in cui ho giocato, avevamo sempre come minimo quattro centrali per due posizioni, ma siamo arrivati ad averne anche sei. Immagina la concorrenza degli allenamenti: era una guerra continua per giocare o essere titolare. Più la concorrenza è serrata e forte, più il livello sale. Altrimenti ti rilassi. Stefan de Vrij è un esempio di questo meccanismo: è un grandissimo giocatore. Magari se si fosse sentito più in discussione con qualcuno pronto a rubargli il posto, non avrebbe avuto questi cali. Sono dinamiche che conosco perché le ho vissute: questa concorrenza è necessaria".

Possono incidere le questioni contrattuali, con più di metà reparto in scadenza?
"Per me no. Se un giocatore ha la testa, vuole solo giocare. È chiaro che uno può sapere che a fine anno cambia squadra, ma una persona che gioca a calcio da quando ha 5 anni non fa questo ragionamento. Conosce il valore della maglia che indossa e non pensa al futuro o allo stipendio".

Sezione: News / Data: Lun 28 novembre 2022 alle 16:52
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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