Finita la prima porzione di una stagione anomala, spezzata in due dal Mondiale invernale in Qatar, "due grandi club hanno ufficializzato la loro crisi". Lo scrive Paolo Condò nel suo 'punto' per La Repubblica, riferendosi ovviamente a Inter e Juve: "L’Inter ha perso la terza gara in Serie A, raggiungendo il 18 settembre un dato negativo che l’anno scorso era arrivato appena il 20 febbraio - si legge -. La difesa non dà più sicurezza né nei singoli né nel gioco di reparto, e un mercato basato essenzialmente sul ritorno di Lukaku paga la perdurante assenza del gigante belga. In più Simone Inzaghi, che anche senza scudetto era uscito promosso dalla prima stagione nerazzurra, sta palesando inattesi limiti. La doppia sostituzione dopo mezz’ora per non rischiare i giocatori già ammoniti non è sembrata una mossa, ma una fobia: se c’è un modo per “perdere” uomini, è questo".

Discorso diverso per la Juve, l'altra grande pretendente allo scudetto messa ancora peggio dei nerazzurri: "A Max Allegri sono scappati da tempo, come dimostra lo stesso incubo monzese al quale nessuno ha provato a ribellarsi. La litania ormai usurata sulle assenze e sulle “categorie” dei giocatori ha convinto buona parte della rosa non solo di non essere da Juve, ma di non godere della stima del proprio allenatore. Il “tradimento” di Di Maria ha fatto il resto, il risultato è che l’avvio flop della scorsa stagione, quello che portò a un risultato finale inferiore al primo Allegri, a Sarri e a Pirlo, è stato ulteriormente peggiorato (un punto in meno). In meno rispetto all’anno scorso c’è anche la prospettiva Champions, che senza un’impresa clamorosa stavolta si concluderà al termine del secondo tratto stagionale, lasciando a Vinovo l’intuibile (scarso) entusiasmo fino a giugno, e chissà quale rendimento dai lungodegenti". 

Sezione: News / Data: Lun 19 settembre 2022 alle 14:27
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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