Dalle colonne del Corriere della Sera, Paolo Casarin, ex arbitro ed ex designatore arbitrale, riavvolge il nastro e torna sulla discussa direzione di gara di Orsato in Inter-Juve, non lasciando alcun attenuante al fischietto di Schio: "Ha diretto male una intensa Inter-Juventus - ha scritto -. Ha pensato che la sua presenza avrebbe garantito la giusta applicazione delle regole, come accaduto in passato. Ha sbagliato molte volte, invece, in area e nel resto del campo. Per fortuna la Var gli ha controllato il primo gol juventino e annullato il secondo per fuorigioco solare. Non bastasse l’arbitro Var ha preteso la rivisitazione del fallo di Vecino per il quale il giallo era una valutazione distratta e parziale. Nel mezzo del campo, libero da correttori tecnologici, ha dimenticato di osservare scrupolosamente la sorgente delle idee e del gioco, lasciando perdere falli chiari a favore di una continuità di comodo che nessuna regola pretende. E nemmeno l’estetica complessiva. Fischiare poco è un difetto: infatti è stato calpestato il diritto al gioco di Rafinha e premiato l’insistente Pjanic. Una partita così giustamente battagliata ha sentito 22 sibili di Orsato e visto 7 gialli (2 per proteste) e un rosso. Numeri testimoni del disagio tecnico diffuso e del ricorso esagerato al giudizio di involontarietà nei contatti fisici tra i calciatori. Discrezionalità e involontarietà debbono essere sostituite con giudizi misurati". 

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Sezione: News / Data: Lun 30 aprile 2018 alle 12:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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