C'è chi, di fronte ai ricchi investimenti dei club arabi, non fa polemiche e anzi esprime tutto il suo favore. Questo è il pensiero ad esempio del presidente del Torino Urbano Cairo, che a margine dei palinsesti autunnali de LA7 ha affermato: "Io dei sauditi dico bene. Chi investe nel calcio, chi è portatore di investimenti, anche magari a livelli stratosferici, inietta nel calcio risorse che possono essere poi investite per sviluppare il prodotto nel proprio Paese. Se c'è un giocatore che da un tale Paese va in Arabia Saudita e l'Arabia Saudita paga cifre importanti per acquistarlo, questi sono capitali che entrano per esempio in Italia e possono essere reinvestiti. Chiaro poi che ci sono delle esagerazioni che c'erano state anche dieci anni fa in Cina e poi si sono un po' calmate. Poi tutto ritorna a livelli più equilibrati. Quindi dico 'va bene', c'è qualche esagerazione. Sono immissioni di denaro fresco anche per il nostro Paese e per il nostro calcio. Possono essere positive. Mi sembra che i sauditi stiano creando un loro campionato interno, la Superlega araba penso sia una idea là da venire. E poi comunque avete visto che la superlega ha fatto una fine non brillantissima".

Cairo ha poi parlato della situazione del calcio italiano: "Ja grande potenziale, siamo saliti come ranking anche grazie alle finali di Inter, Roma e Fiorentina. Nelle aziende, come nei campionati, devi avere dei benchmark e dei punti di riferimento vedendo quelli che hanno fatto meglio di te. Nel 2012 la Serie A aveva dei diritti TV dal valore intorno ai 900 milioni, la Premier era a 1,350 miliardi, la Liga e la Bundesliga a 700 milioni mentre la Ligue 1 era a credo 500. Eravamo quindi posizionati benissimo ma poi abbiamo perso tempo. La Liga ha fatto le scelte giuste sviluppando e diffondendo il prodotto in tutto il tempo raccogliendo 900 milioni dai diritti esteri contro i nostri, mi pare, 200/250 milioni quindi molto di più. Oggi è più difficile perché ci sono molti spazi occupati però credo che si possa migliorare. Il fatto di avere una certa elasticità nella proposta come il pacchetto da 3 a 5 anni e la possibilità di inserire una partita in chiaro, possono far felici i broadcaster e penso che l'asta possa andare meglio. Avere più risorse può aiutare. Quello che faccio io, che ho meno risorse di Inter, Milan, Juve eccetera, è investire di più sui giovani. Dobbiamo puntare sulle academy come fanno in Francia e Svizzera. Poi, se gli stadi sono fatiscenti non è un bel messaggio per il prodotto calcio". 

Sezione: News / Data: Mar 11 luglio 2023 alle 23:03 / Fonte: Toronews.net
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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