"Questo campionato, tra i miei tre, è quello con il minor numero di errori. Si potevano evitare segnalazioni errate su quattro-cinque casi di fuorigioco, ma gli sbagli si attestano al 3-4 per cento". Questo il bilancio del designatore degli arbitri di Serie A, Stefano Braschi, che commenta l'operato dei direttori di gara nelle prime 15 giornate di campionato. "Per un bilancio, però, meglio aspettare ancora", dice ai microfoni di 'La Politica nel Pallone' su Gr Parlamento.

Nella prima parte della stagione sul banco degli imputati sono finiti soprattutto i guardalinee, ma Braschi difende la categoria: "Ciascun assistente deve fare 10-15 valutazioni a partita: sono trenta situazioni a gara e trecento in una giornata di campionato. Gli errori si attestano al 3-4 per cento: le macchine non potrebbero fare meglio. Al di là di questo, ci sono state 4-5 situazioni che sarebbe stato meglio evitare. Capita di sbagliare, lo fanno anche i grandi calciatori e non diventano brocchi dopo un errore. Per un singolo episodio, non si può buttare via tutto quello che si è fatto". E sulla direzione di Tagliavento nell'ultimo Juventus-Inter: "E' stata una partita diretta male da un grande arbitro, può succedere. Per fortuna l'Inter ha vinto".

Infine Braschi attacca: "Come arbitri ci sentiamo offesi quando si parla di sudditanza psicologica, come dimostrano i rigori concessi alle piccole squadre e le espulsioni comminate alle big. Parliamo di errori, che stanno diminuendo e che continueranno a diminuire. Ma non si possono creare caos e tensioni per un fuorigioco di venti centimetri, non ne abbiamo bisogno", conclude il designatore.

Sezione: News / Data: Lun 03 dicembre 2012 alle 18:34
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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