Per parlare del momento non brillante delle giovanili italiane, Sprint e Sport ha intervistato Beppe Bergomi, che da anni ormai lavora proprio in questo ambito. "Il primo aspetto da tenere in considerazione è l'attività di base. Purtroppo negli ultimi anni ci sono pochi ragazzi che si approcciano al mondo del calcio. Ci sono aree in cui vai a pescare ancora bene, altre in cui non trovi più niente - ammette l'ex capitano nerazzurro -. Da noi non insegniamo il calcio nelle scuole. Sembra un aspetto secondario ma non lo è: nazioni come per esempio il Belgio hanno rifondato il proprio sistema calcio partendo da lì, ma da noi questo tipo di ragionamento non si fa. Come diceva Mino Favini, i giovani vanno aspettati. All'estero i progetti vincenti partono dalle strutture. Averle adeguate è la base, poi viene tutto il resto. Da noi ci si allena su metà campo, inoltre nei settori giovanili non si investe più come una volta. L'esempio lampante è l'Inter. Persino il settore giovanile nerazzurro non investe un euro dall'ormai lontano 2010".

Sezione: News / Data: Mer 20 aprile 2022 alle 15:45 / Fonte: sprintesport.it
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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