Leggenda narra che, prima di diventare il leggendario capitano del Milan degli anni Ottanta e Novanta, Franco Baresi sostenne un provino per l'Inter che lo scartò. Ma, durante un incontro con gli studenti dell'Istituto Giuseppe Luigi Lagrange di Milano, l'ex difensore rossonero ha ristabilito la verità storica sull'episodio: "C'era un osservatore che mi seguiva quando avevo 12 anni e mi diceva che voleva portarmi all'Inter. Ma poi lui venne a mancare e tutto il mio destino cambiò. Nel giorno del provino può esserci la tua fortuna, in quel giorno pensavo che tutti volevamo essere notati. Tante volte il destino non ti sorride, quel giorno ero deluso e non feci nemmeno una grande prestazione. Questo vuol dire che tante volte agazzi più bravi di me non sono stati scelti perché l'osservatore non li ha notati per via dell'emozione. Quindi dobbiamo stare molto attenti a giudicare i giovani. Io fui fortunato perché ebbi la possibilità di rifare il provino, andai con la mia squadra e mi sentivo a mio agio. Feci una grande partita, mi prese il Milan e cambiò il mio destino".

Alla domanda su un’ipotetica marcatura su Ronaldo il Fenomeno, Baresi ha replicato scherzando: “È venuto in Italia quando ha saputo che smettevo... La Serie A negli anni Ottanta e Novanta era il riferimento nel mondo. Maradona, Platini, Careca, Baggio, Zico: le serate prima di incontrarli non dormivo molto. Diego forse è stato il più grande che abbia mai affrontato, in campo era un leader e non si lamentava mai, lo stimavano tutti: dai compagni agli avversari. Lo ricordo con grande affetto, ci siamo sempre scambiati parole di elogio".

Chiosa sull'assenza dell'Italia ai Mondiali: "un commento sull’esclusione dell’Italia al Mondiale: “Non abbiamo la pazienza di aspettare i giovani, vogliamo vincere e puntiamo sul giocatore già pronto. Anche per questo ci sono tanti stranieri. Quando Milan, Inter e Juventus avevano 5-6 italiani nell’undici titolare, era un bel serbatoio per la Nazionale. È molto triste non esserci di nuovo”.

Sezione: News / Data: Ven 11 novembre 2022 alle 14:53
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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