Javier Zanetti, vicepresidente nerazzurro, ha parlato a Stasera C'è Cattelan su Rai 2: "Dieci anni fa, quando venni qui ospite, nella mia testa avevo già pensato di smettere. Ritirarmi non è stato difficile perché quando lo senti dentro e sai quello che vorrai fare nel dopo-carriera, la tua testa è proiettata al futuro e io avevo iniziato a metabolizzare. Dopo 41 anni di carriera era il momento di smettere, importante che abbia deciso io. Potevo continuare, ma fare questo passo un po' prima mi ha fatto star bene".

Avresti pensato di finire la carriera in Arabia Saudita?
"Sinceramente no perché io, stando all'Inter, ho avuto la fortuna di stare in una grande squadra europea. L'Inter per me è una famiglia, scelgo sempre il sentimento. Ci sono altre cose rilevanti che vanno oltre al lato economico".

Com'è nato il progetto di scrivere il libro?
"Il libro nasce in Qatar al triplice fischio della finale, quando tutta la famiglia si abbraccia. Emozione unica, unire il legame tra Argentina e Italia, la passione per il calcio. Per raccontare le emozioni che uno vive e sente. Italia '90? Bellissimo ricordo, avevo 17 anni. Non mi perdevo una partita, la canzone del Mondiale è stata la più bella di tutti i Mondiali. Perdiamo a San Siro con il Camerun, il cammino non era semplice. Fino alla partita con l'Italia, una squadra fortissima. C'è stato un grande rammarico per non aver vinto il Mondiale in Italia. Tutti noi che amiamo il calcio amiamo Messi per la passione che trasmette. Lui non è costruito, la sua essenza è il calcio. Prima che arrivassi io in Italia nel '95 c'erano tantissimi argentini in Italia. In comune abbiamo la passione e l'amore per il calcio, sinceramente dopo il mio arrivo qui mi sono reso conto che siamo molto simili".

Ieri con Chiellini abbiamo parlato del campionato. Come si vive da dirigente un duello così?
"Adesso non posso fare niente. Sappiamo che sarà una partita importante, è un campionato equilibrato. Entrambe ci arriviamo bene, la risposta la darà il campo. Prepareremo la partita come abbiamo sempre fatto. Da calciatore dormivo tranquillamente la sera prima perché se il percorso preparatorio era corretto si pensava solo alla partita. Uno che non dormiva? Simeone".

Vi siete sentiti?
"Ci sentiamo, per lui sarà una bella sorpresa. Torna a San Siro per la prima volta contro l'Inter. Conoscendo come sente le partite, sarà bello. Lui non dorme alla vigilia, lo vedete in panchina come si agita".

In vacanza fai i giochi dei villaggi turistici?
"Tutti, al contrario di mia moglie. Abbiamo fatto una recita, ho fatto le prove con gente che non conoscevo. Due settimane di vacanza, nell'ultimo giorno mi danno la maglia del villaggio, grande emozione, quasi piangevo perché dovevo lasciare il mio gruppo".

Sulla parola Tanos: "Gli argentini chiamano gli italiani così".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 01 febbraio 2024 alle 00:03
Autore: Niccolò Anfosso
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