Come contro il Parma, la partite di ieri sera al San Paolo ha evidenziato un problema che forse, nel chiacchiericcio di mercato di questo periodo, è stato sottovalutato. Si parla tanto di un esterno e di una punta come priorità della campagna di rafforzamento invernale, ma quello che sembra più urgente sembra l’innesto di un centrocampista che sappia agire davanti alla difesa e possa dare equilibrio a una mediana troppo spesso sbilanciata. Troppe volte ieri i centrocampisti nerazzurri si sono ammassati nella trequarti del Napoli per creare, vista l’assenza di una punta di ruolo, superiorità numerica. Scelta obbligata vista la presenza del solo Palacio, tra l’altro troppe volte lontano dalla porta. Ma ogni pallone perso, in questo tipo di situazione, ha favorito le ripartenze dei padroni di casa, increduli nel trovare praterie in mezzo al campo con i nerazzurri costretti ad arrancare alla ricerca di faticosi e, spesso improduttivi, recuperi.

Il problema nasce con Cambiasso. Nessuna critica al Cuchu, anche ieri tra i migliori e non solo per il gol. Ma non si può pretendere da un 33enne che finora è sceso in campo praticamente sempre, di essere presente sia in attacco che in difesa. Le sue incursioni offensive fanno sempre male agli avversari, ma poi nessuno gli copre le spalle. Taider fatica a imporsi, Alvarez non è un mediano ma una mezzala con spiccate doti offensive e il peso della fase difensiva ricade inevitabilmente sulle spalle di Cambiasso. Il quale, senza supporto dei colleghi di reparto, dovrebbe piantonarsi dietro e privare la sua squadra di un significativo apporto offensivo che finora ha prodotto ben 4 reti. È sbagliato non considerare questo limite, che è una delle cause degli scompensi tattici palesati dall’Inter dalla metà campo in giù.

Pertanto, posto che un nuovo esterno, con Pereira in lista partenti, è una necessità assoluta, non va sottovalutato il bisogno di un nuovo innesto a centrocampo, che vedrà le probabili partenze di Kuzmanovic, Mudingayi e Olsen (quest’ultimo in prestito) e merita un rinforzo con determinate caratteristiche che siano in sintonia con i bisogni tattici di Mazzarri. Serve, in altre parole, un mastino che abbia la capacità di ‘vedere’ il gioco e di far girare il pallone. Qui si torna dunque nel campo del mercato in entrata. Diversi i profili individuati e attribuiti alla società nerazzurra. In particolare, i nomi più gettonati al momento sono quelli di Radja Nainggolan del Cagliari, Jucilei dell’Anzhi, Fernando del Porto e Sandro del Tottenham. Tutti con determinate caratteristiche che ben si sposerebbero con la mediana a tre di Mazzarri. Tutti, tra l’altro, raggiungibili con investimenti più o meno onerosi.

Il belga-indonesiano è sul piede di partenza, Cellino aspetta solo una proposta economica importante per dare il via libera al suo centrocampista. Il brasiliano ex Corinthians va in scadenza nel dicembre 2014 (ha già fatto capire di voler cambiare aria). Al portoghese il contratto scadrà invece a giugno 2014 e salvo un accordo last minute con i Dragoes è destinato a partire (visti i buoni rapporti di Branca con Da Costa, un’intesa potrebbe essere raggiungibile senza svenarsi). Infine, il mediano degli Spurs, giocatore di grande spessore che con il cambio di panchina a Londra potrebbe rientrare in una sorta di ricambio della squadra (dipende da chi sostituirà Villas-Boas). Insomma, non manca la qualità nei giocatori sopra citati, perfetti anche per questioni anagrafiche. Il più ‘anziano’ è infatti Fernando, classe ’87. Però serve mettere in preventivo un investimento serio, soprattutto per gli altri tre sopra citati accostati al nerazzurro. Con uno di loro Mazzarri sarebbe più sereno perché metterebbe muscoli e solidità al proprio centrocampo, consentendo a Taider di crescere senza ansia, ad Alvarez di poter esprimersi meglio in avanti e a Cambiasso di non dover spendere più energie di quante il fisico ne produce.

Tra i sopra citati non figura il nome di Fredy Guarin per il semplice fatto che sarebbe il colombiano a fare posto al nuovo arrivato: via un centrocampista più offensivo che difensivo, dentro un mediano più bravo nell’interdizione. Rinuncia dolorosa ma necessaria per fare cassa e trovare un’alternativa tatticamente più utile per la squadra. Lo scenario ipotetico è questo, l’esterno è una necessità ma puntare su un nuovo mediano è altrettanto importante. Imbarcate come quella di Napoli non sono più accettabili e sarebbe un problema dover rinunciare alla fase offensiva per privilegiare la copertura. Come sempre, è una questione di giocatori…

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 16 dicembre 2013 alle 15:24
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
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