La Gazzetta dello Sport propone l'intervento completo, in videoconferenza presso il Collegio di Garanzia del Coni presieduto da Gabriella Palmieri Sandulli, di Adriano Raffaelli, legale rappresentante dell'Inter nel ricorso presentato per la richiesta della vittoria a tavolino contro il Bologna dopo il rinvio del match dello scorso 6 gennaio: "Siete giudici di legittimità: la questione di diritto che distingue questa causa da tutte le altre simili è il fatto che il Bologna non si sia presentato in campo il 6 gennaio e non abbia nemmeno mai invocato l’esimente della causa di forza maggiore. Siamo nel curioso caso di una causa di giustificazione senza che il beneficiario si sia mai giustificato. L’articolo 55 delle Noif è chiaro, sta a chi non si presenta dimostrare l’esistenza di cause di forza maggiore. Il secondo grado sembra dimenticarsene, muovendosi in contraddizione con l’articolo 55: la sua decisione va riformata, o c’è stata una violazione di una norma, oppure si è ritenuto di sorvolare su questa, ma in questo caso viene omessa la motivazione".

Raffaelli ha anche aggiunto: "Il provvedimento interdittivo della Asl di Bologna non risolve il tema della partecipazione alla gara con un numero adeguato di atleti. Il Bologna stesso nella sua memoria cita la regola federale per cui si gioca se si hanno 7 tesserati in grado di scendere in campo. Rispetto a questo, il club non ci ha mai dato spiegazioni. Viene da pensare che sulla questione il Bologna nasconda qualcosa, cioè che numericamente avrebbe potuto partecipare".

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Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 13 aprile 2022 alle 17:00
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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