Beppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, è il protagonista di un'intervista con i colleghi di DAZN. Piatto forte, neanche a dirlo, il calciomercato, con particolare attenzione al clamoroso ritorno di Romelu Lukaku, alla situazione legata al futuro di Milan Skriniar e alle trattative sfumate per Gleison Bremer e Paulo Dybala. Di seguito le dichiarazioni del dirigente nerazzurro:
In un aggettivo, cosa si aspetta da questa stagione dell'Inter?
"Io direi una stagione aggressiva, ricca di determinazione, ambizioni, coraggio, voglia di fare, per conquistare trofei e posizioni".
E' più forte l'Inter rispetto alle altre squadre?
"E' difficile dire questo, tu credi di aver allestito una squadra forte ma poi devi fare i conti con le altre. A mercato concluso potremo fare valutazioni; io dico che l'Inter deve sempre recitare un ruolo da protagonista e quindi, come tale, al di là delle avversarie, deve essere necessariamente competitiva".
E poi è tornato Lukaku...
"Innanzitutto, colgo l'occasione per ringraziare i miei ottimi collaboratori Piero Ausilio e Dario Baccin. Devo dire che sono quelle pagine belle del tanto vituperato mondo del calcio; un giocatore che ti ha lasciato che poi, quasi improvvisamente, sente il bisogno di tornare tra gli amici e indossare quella maglia gloriosa che lo ha portato a vincere uno scudetto. Per cui abbiamo avuto la fortuna, quelle situazioni che portano a una coincidenza di fattori che hanno permesso la realizzazione di questo ritorno. E' una cosa veramente bella".
L'ha ritrovato diverso?
"L'ho ritrovato più leader, molto motivato. Ieri ho visto un allenamento nel corso del quale era arrabbiato dopo aver perso una partitella, questo significa un grande attaccamento verso il suo lavoro. Sono contento faccia parte del nostro gruppo".
Con Dybala le cose come sono andate?
"Se n'è parlato tanto, io posso solo dire che è un ragazzo serio e un bel professionista. Noi, e l'ho detto in tempi non sospetti, siamo a posto in un settore offensivo di grande valore. Non c'era spazio non perché non fosse bravo, ma perché non c'era la necessità: tutto, come sempre, è stato strumentalizzato. Si rischia quasi di fare brutta figura, ma non è così perché l'Inter, ripeto, ha un reparto offensivo di grande valore e ce lo teniamo stretto".
Lo vede bene alla Roma?
"Sicuramente sì, perché Roma è la piazza ideale dove sentirsi un leader. Non è l'erede di Totti, ma un calciatore che può dare soddisfazioni agli spettatori con le sue giocate. Auguro a lui ogni bene".
Si è parlato anche tanto di Bremer.
"Il merito è di Piero Ausilio che da mesi lavorava su questa pista e devo dire che Bremer è un grande giocatore. Poi i nostri condizionamenti, legati agli equilibri finanziari, non ci hanno permesso di arrivare a una conclusione. Quando arrivano offerte distanti dalla nostra è giusto che il venditore faccia la sua scelta, così come il calciatore che è stato un grande professionista. Di conseguenza, è sfumata una opportunità, ma i manager hanno l'obbligo di tentare delle strade che magari portano anche a conclusioni negative, fa parte del gioco. Bisogna apprezzare la perseveranza con cui abbiamo portato avanti questa cosa".
I tifosi hanno chiesto la permanenza di Skriniar.
"Abbiamo avuto un incontro con i tifosi e ne siamo usciti ancora più rafforzati perché abbiamo colto una grande passione in questi rappresentanti (della Curva Nord, ndr). Abbiamo notato come loro e decina di migliaia di sottoscrittori di abbonamenti hanno questa fede nei nostri colori. E' capibile questo stato di chiarimento, che non è assolutamente una protesta. Da una parte, noi abbiamo l'obbligo di fare una squadra competitiva, ma dall'altra abbiamo il dovere di guardare l'equilibrio economico-finanziario. Skriniar è un giocatore fortissimo, assolutamente, non deve essere necessariamente messo sul mercato, assolutamente no. Abbiamo avuto dei contatti nelle settimane precedenti (col PSG, ndr), quindi una richiesta, dopodiché tutto sarà valutato. Ripeto: queste sono le dinamiche, il tifoso deve stare tranquillo perché la squadra sarà sempre competitiva, e deve esserlo, nel rispetto della fiducia che ci hanno dato. Ho accettato il confronto, ho colto questa passione, un fatto importante nel tifoso nerazzurro che abbiamo visto anche nell'ultima in casa con la Samp, il giusto connubio tra squadra e tifoseria".
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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