"Se l'umore vale qualcosa, se lo stato d'animo è una previsione, l'Inter dei sogni sembra arrivata al posto giusto nel momento giusto" scrive sentimentalmente la Repubblica nell'edizione odierna, dove tutto è focalizzato sulla finale di questa sera tra il City di Guardiola e la squadra di Simone Inzaghi. Un identikit umorale che il quotidiano romano traccia all'indomani degli allenamenti di rifinitura al quale le due compagini si sono approcciate agli antipodi. Sogno da una parte, ossessione dall'altra, 'tesi e antitesi' queste riproposte a più riprese. Concetto al quale si oppone Pep Guardiola che alla vigilia sottolinea: "È un sogno anche per me, assolutamente un sogno" prima però di aggiungere: "Anche se una dose di ossessione serve".

A confronto questa sera, però, non sono solo 'sogno e ossessione', ma due club "in slalom tra le rispettive spericolatezze": da una parte il City, accusato dalla Premier di violazioni economiche, dall'altro l'Inter che - come ammesso da Zhang - intende rifinanziare il prestito di Oaktree. E proprio legato a ciò, direttamente da Istanbul torna in voga la notizia secondo la quale "a dicembre la società fosse già stata venduta a un fondo americano prima che il sogno di un lungo cammino in Champions inducesse ad alzare la richiesta (da 700 milioni al miliardo) e facesse sfumare l'affare" si legge. Ma a scendere in campo stasera non sono "i denari", altrimenti l'Inter sarebbe già "stritolata" dal City che invece viene messa in guardia da Pep stesso che intende "abbassare il tasso di guardiolismo". 

La Beneamata, invece, dal canto suo "sembra aver preso bene tutto, ha la forza della semplicità" come si evince anche dalle parole di Inzaghi che in conferenza aveva "un'aria serafica, perché sognare è meglio che ossessionarsi". 

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Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 10 giugno 2023 alle 11:26
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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