Dirigenza al gran completo ieri ad Appiano per far sentire la presenza del club alla squadra e, soprattutto, per cercare insieme allo staff tecnico una soluzione a questo momento delicato. Marotta, Zanetti, Ausilio, Baccin e Ferri sono stati a colloquio lungamente con calciatori, Inzaghi e i suoi collaboratori: un confronto non usuale e non banale, come riporta la Gazzetta dello Sport. Resosi necessario visto l'andazzo che sta prendendo la stagione.

"Dobbiamo tornare a essere una squadra" - come riferisce la rosea -. è stata la frase simbolo della chiacchierata. Diversi i punti toccati: "I blackout mentali alla prima difficoltà; la differenza di rendimento complessiva rispetto all’anno scorso, nonostante i protagonisti siano gli stessi; gli atteggiamenti poco «costruttivi» in campo da parte di alcuni giocatori; la condizione atletica - si legge -. Hanno parlato soprattutto i dirigenti, certo. Ma anche diversi giocatori hanno preso la parola, tra cui il capitano Handanovic e Barella. In molti, specie tra i più esperti, hanno fatto mea culpa, riconoscendosi colpevoli di una situazione difficile. 'Non basta quello che stiamo facendo, dobbiamo dare di più anche in allenamento'. Il confronto è stato definito costruttivo da tutte le parti in causa. Tra i giocatori, per esempio, c’è chi ha accennato alla condizione atletica, come se non sentisse girare le gambe a dovere. Ma i dati esposti dallo staff tecnico hanno sottolineato come l’Inter, nelle ultime due partite, abbia corso di più sia del Milan sia del Bayern. Traduzione: l’Inter corre male, non poco. E la cosa chiama in causa da un lato l’organizzazione di gioco, dall’altra alcune consegne tattiche non rispettate dai giocatori stessi".

La dirigenza ha ascoltato, ma ha anche consigliato. È stato chiesto ai senatori di aiutare nell’inserimento nel gruppo i più giovani e si è auspicato di non vedere più cali di tensione. Non solo: stop a proteste o atteggiamenti ritenuti nocivi durante il match, come i rimproveri ai compagni per un errore. "Nel discorso è ovviamente entrato anche Inzaghi. Due tra i punti toccati: il tecnico ha chiarito di non avere gerarchie fissate, ogni ruolo può essere messo in discussione. E poi il tecnico ha motivato la squadra: «Nulla è perduto, siamo all’inizio della stagione, tutto è nelle nostre mani. Dimostriamolo da subito». A giudicare da chi ha assistito all’allenamento successivo, la risposta sembra esser stata buona", spiega la Gazzetta.

Ora ci si attende la reale svolta col Torino, come si è augurato anche il presidente Zhang in contatto ieri con Marotta. Inzaghi non è in discussione. Si pensa solo a lavorare.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 09 settembre 2022 alle 08:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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