Spalletti a InterTV: "I giocatori si sono parlati. In squadra ho tanti leader"

Prima della consueta conferenza stampa al Suning Training Centre, Luciano Spalletti risponde alle domande provenienti via Facebook dai tifosi interisti, con la mediazione di InterTV: 

Com'è andata la settimana e come ha visto la squadra?
"Quando non si vince la squadra nel morale non torna dentro lo spogliatoio con grande felicità. Ma c'è sempre più forza nel mettere reazione in allenamento. Ormai sono tante partite in cui non si vince e i calciatori cercano di caricare qualcosa di più".

Le sue squadre a gennaio accusano un leggero calo per poi riprendersi. Sarà così?
"Qualche volta è successo, altre no. Stavolta sì, poi deve andare a finire bene".

I questo periodo di difficoltà qualcuno ha dato una scossa ai compagni?
"Io ne ho diversi calciatori che si possono definire leader. Un leader non è per forza quello che parla e indica agli altri con le parole cosa bisogna fare. I comportamenti fanno la differenza, le esercitazioni, la puntualità, l'incoraggiamento del compagno che non si sente in forma. Questa settimana si sono parlati da soli, hanno tentato di autostimolarsi senza sentire le parole di nessuno visto che sono professionisti".

Cosa intende sul carattere da giovane di Karamoh?
"Interpreta il calcio come un giovane, dopo aver dato lo strappo ha pause e non gli si può chiedere rientri di 100 metri o di fare poi una fase difensiva di un certo livello. Non ha un grandissimo equilibrio nell'interpretazione del gioco di squadra. Ma in quello che sa fare riesce a dare qualcosa di più, ci siamo accorti delle sue potenzialità".

Rafinha è centrocampista offensivo, ala o trequartista?
"Lui ha bisogno di allenarsi con continuità, ma poi deve gestire il problema che deriva da questa continuità. Il ginocchio è sovraccaricato, bisogna dargli alternanza di lavoro e continuare il rapporto con i medici sul lavoro da fargli fare. Ha qualità offensiva, può giocare trequartista, centrocampista offensivo, esterno anche ma deve avere la possibilità di stare alto, altrimenti facendogli rincorrere il terzino perde un po' delle sue qualità".