"Beh, in realtà, ci sono stato vicino nel 2011" ha detto Wesley Sneijder sullo United. L'ex centrocampista dell'Inter, intervistato da SPORTbible, è tornato a parlare sul rumors che l'anno dopo aver vinto il Triplete lo vedeva vicino al club di Old Trafford. "Ci sono stato vicino nel 2011 dopo la Champions League e dopo il Mondiale - spiega -. Ma poi ad un certo punto dal dialogo non c'è stato più niente. Ho chiesto al mio manager cosa fosse successo e lui ha detto semplicemente: 'No, niente, è finita'. Due anni dopo, ho scoperto che aveva chiesto dei soldi in più per sé, ecco perché l'affare era finito. Ferguson l'aveva detto a uno dei miei parenti". 

Anche nel 2013 l'opportunità di trasferirsi in Premier League si era ripresentata, con il Liverpool che bussava, ma alla fine l'olandese aveva deciso di firmare con il Galatasaray: "Mi cercarono prima che venissi qui a Istanbul. Alla fine, ho dovuto scegliere tra Liverpool e Galatasaray. E quella volta, il Liverpool non era nel suo momento top. Ad essere onesti mi piace il Natale. Un sacco. Quindi, giocare a Santo Stefano e questo tipo di cose, non fa per me (ride, ndr). Il motivo più importante era che volevo giocare per i frofei, e avevo la sensazione di vincere più premi al Galatasaray che al Liverpool. Ma non rimpiango nulla, solo un momento del mio periodo al Real Madrid. Ho avuto una carriera straordinaria e sono contento di tutte le scelte che ho fatto quindi, nessun rimpianto. Gli unici rimpianti che ho sono del periodo trascorso a Madrid, quando ho divorziato dalla mia prima moglie, ma ero giovane e pensavo che l'alcol fosse la medicina per dimenticare le cose. Ma poi in realtà mi ha fatto del male non ero più in buona forma. Quindi, alla fine, ho dovuto lasciare il club. Mi dispiace solo per questo, perché credo che se fossi stato mentalmente forte per tutto il tempo, sarei potrei essere allo stesso livello di Benzema o Ronaldo per molti anni a Madrid. Ma dall'altra parte, ho lasciato il club e ho vinto la Champions League con l'Inter, quindi le cose succedono e succedono sempre con una ragione". 

Sull'esclusione dal Pallone d'oro 2010:
"Sono rimasto sorpreso. Ma ad essere onesto, non mi importava. Avevo un solo sogno, ed era vincere la Champions League, sai. E questo, per me, era più prezioso che vincere premi individuali. Ma ancora adesso, sono passati 13 anni da quando tutti hanno cominciato a parlare del fatto che avrei dovuto vincere questo Pallone d'Oro nel 2010, e questo mi dà ancora una bella sensazione. Per me, ha più valore che le persone ne stiano ancora parlando". 

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Sezione: Focus / Data: Ven 16 giugno 2023 alle 21:22
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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