A pochi giorni dallo storico esordio all'Europeo con la Macedonia del Nord, Goran Pandev ripensa ai momenti più belli vissuti nella sua lunga carriera. Senza dimenticare, ovviamente, l'anno di gloria 2010 trascorso all'Inter, dove arrivò su precisa richiesta di José Mourinho: "Mi ricordo che ero fuori rosa alla Lazio, abbiamo risolto la causa e mi sono liberato dalla Lazio - racconta a Cronache di Spogliatoio -. Dopo mezz’ora dallo svincolo, mi hanno chiamato: ‘Devi venire all’Inter, sono Mourinho, devi venire da noi’. Gli ho detto ‘Mister ma come faccio a giocare? C’è Eto’o, c’è Milito, sono stato fuori rosa 6 mesi, non ho fatto una partita, non voglio venire là così…’. Mi ha detto: ‘Se tu stai bene e meriti giochi’. Poi il primo giorno l’ho incontrato alla Pinetina e mi ha detto ‘Questo, questi, non li devi seguire, devi fare la tua vita…’. Poi lui è uno molto sincero, ti fa sentire importante anche se giochi poco. Mi ricordo all’Inter, anche quelli che giocavano di meno gli volevano bene in una maniera incredibile. Ogni giocatore quando non gioca ha sempre qualcosa contro l’allenatore. Noi eravamo un gruppo molto forte ma è tutto merito suo perché ha creato una famiglia. Anche se non eravamo i più forti abbiamo vinto la Champions".

Oltre a Mou, guida spirituale di quella squadra, c'è un altro personaggio centrale nello spogliatoio nerazzurro: "Zanetti è quello che m ha insegnato di più - ammette Pandev -. Lascia stare il giocatore, non se ne parla neanche perché è fortissimo. Una persona che veramente ti dà tanto e che ti parla, ti aiuta. Per me era molto importante". 

Parlando della finale di Madrid, Pandev ricorda che Il discorso pre-partita lo fece un compagno di squadra: "Toccò a Eto’o, ci disse che le finali non si giocano ma si vincono. Poi Eto’o è uno che ha vinto tanto: Mourinho ha fatto parlare lui". 

Dopi il trionfo in Champions, c'era un San Siro gremito ad accogliere i campioni: "Sì, quando siamo arrivati da Madrid, mamma mia… Non ci credevo, siamo entrati a San Siro e c’era il sole, c’era un caldo incredibile, era pieno. Ci hanno detto che c’era gente da mezzanotte, dall’una, allo stadio. Poi io ho fatto l’antidoping fino alle 2… mamma mia". 

Sezione: Focus / Data: Gio 03 giugno 2021 alle 15:38
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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