E' nata ufficialmente oggi l'Inter U23, squadra che sarà guidata in Serie C da Stefano Vecchi, tecnico bergamasco che ha già un passato in nerazzurro avendo allenato la Primavera e anche la prima squadra da traghettatore. "Qui da ragazzino ho vissuto le prime emozioni indossando questa maglia e poi ne ho vissute altrettante da allenatore - ha raccontato l'ex Vicenza a Inter TV -. Questi luoghi riaccendono ricordi bellissimi sia della mia infanzia, sia degli anni da allenatore; sono qui per rivivere quelle emozioni". 

Quanto sarà importante contare sulla seconda squadra per il club?
"Lo step tra Primavera e prima squadra è decisivo, l'ho sempre sostenuto. Da parte della proprietà e della società sento il grande impegno di fare un percorso importante; sono onorato che la società e i direttori mi abbiamo chiamato per questa avventura perché ho vissuto tanti anni all’Inter e portare avanti un percorso di questo genere mi rende orgoglioso".

Quanto il campionato di Seire C inciderà sulla crescita dei ragazzi?
"Quello di Serie C è un campionato competitivo dal punto di vista agonistico, quindi spinge i ragazzi a una crescita più svelta. E, al stesso tempo, permette ai ragazzi di non andare fuori, allo sbaraglio, in realtà che magari non ti permettono di sbagliare. Qui si può aprire un percorso di continuità con il Settore Giovanile grazie alla possibilità di confrontarci contro squadre adulte con un agonismo, un livello tecnico e una mentalità superiore. Ci sarà quindi uno step mentale oltre che fisico e questo è formativo per aprire le porte della Prima Squadra. Si giocherà contro squadre che lotteranno per salvarsi o vincere il campionato: è una questione di 'vita o di morte'".

Quali valori vuole trasmettere?
"I valori che serviranno sono la passione e l'umiltà. Serve la consapevolezza che bisogna lavorare, essere determinati, concentrati e avere la costanza di impegnarsi ogni giorno per raggiungere l’obiettivo che in questo caso per i ragazzi è quello di andare a giocare in Prima Squadra. La formazione dell’U23 è propedeutica perché qualche ragazzo possa andare direttamente in Prima Squadra; se non sarà così, usciranno molto più pronti per un’esperienza fuori. Allo stesso tempo, bisogna raggiungere risultati: la classifica necessita di vittorie. Bisogna abbinare la formazione dei giovani a risultati importanti perché quando si indossa questa maglia i risultati vanno fatti".

Ha vinto sei trofei con la Primavera, cosa le ha lasciato quell'esperienza?
Le emozioni e i ricordi sono tanti e diventano ancora più vividi quando vedo ragazzi che ho allenato qua giocare in Serie A. Vedere calciatori come Federico Dimarco giocare a San Siro da leader, da trascinatore dell’Inter ogni volta mi rende orgoglioso di avere dato qualcosa a questi ragazzi".

Mix tra giovani e fuori quota. 
"La nostra bravura deve anche essere quella di individuare quei giocatori che possano essere delle guide, che non siano solo calciatori importanti ma anche uomini importanti perché assieme al mio staff bisogna far capire a questi ragazzi cosa significa la categoria. I giocatori più esperti che andremo ad inserire verranno valutati non solo per l’aspetto tecnico ma anche per l’aspetto morale e umano. Dovranno essere delle persone che indicano la strada ai più giovani, degli esempi e dei compagni di squadra. E i giovani dovranno essere bravi nella loro esuberanza e con il loro entusiasmo a seguire lo staff". 

Sezione: Focus / Data: Gio 24 luglio 2025 alle 14:21
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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