E' stato consegnato oggi a Gianfranco Zola il premio "Il bello del calcio", istituito dalla Gazzetta dello Sport in memoria di Giacinto Facchetti. Alla cerimonia erano presenti personaggi dello mondo dello sport e del giornalismo per ricordare la memoria del grande Giacinto. FcInterNews.it vi riporta le molte dichiarazioni di stima e di affetto per lo storico numero 3 interista, a partire dalla presentazione di Andrea Monti, il direttore della rosea: "Facchetti aveva un carattere schivo e allo stesso tempo autoritario. E' stato  un grande calciatore e dirigente, ma soprattutto un gentiluomo. La sua immagine è stata bistrattata nel processo di calciopoli. In merito vorrei dire che ci vorrebbe più rispetto per un gentiluomo che non è accusato di nulla e che non può difendersi. Ci vuole più impegno per difendere le grandi figure. Per questo la Gazzetta è orgogliosa di onorare la memoria di Giacinto Facchetti". 

Poi a parlare è proprio il destinatario del premio, Gianfranco Zola: "Era un giocatore e un atleta straordinario. Basti pensare che Pelè l'aveva inserito nella lista dei migliori del suo tempo e che Beckembauer avrebbe voluto essere come lui. Quando giocava era circondato da un alone di signorilità".

Anche Gianni Petrucci, presidente del Coni, è intervenuto in difesa di Giacinto: "In lui si vedevano subito lo stile e la classe e anche se le immagini sono in bianco e nero, non sbiadiscono. Nessuno può offuscare la storia di un giocatore che ha fatto la storia".

Non poteva mancare una discorso di Gianfelice, il figlio di Facchetti che si è impegnato di più per difenderlo dagli attacchi di Moggi e dei suoi legali: "C'è stato un tentativo di sporchi attacchi alla memoria di mio padre. Gli attacchi poi sono stati smentiti o smontati dalla giustizia. Al giorno d'oggi, nei media, il peso dell'offesa non ha la stessa visibilità della smentita".

Anche Milly Moratti, moglie del presidente, ha voluto ricordare Cipe: "Ci manca quel ritmo solido, non lento, di Giacinto. Aveva un grande equilibrio, non solo in campo, ma anche nella vita. Anche da dirigente aveva un'etica solida". 

Era presente anche Adriano Galliani, che però vuole sottolineare una cosa: "Anche se sono in disaccordo con la Gazzetta dopo il titolo "bunga bunga juve", tengo a precisare che sono venuto qui solo per la memoria di Giacinto. Ho sempre ammirato il Facchetti calciatore e dirigente. Il suo ricordo è ancora indelebile. Abbiamo avuto dei piccoli contrasti ma è normale tra dirigenti di Inter e Milan".

L'ultima testimonianza in onore di Giacinto arriva da Campana, presidente dell'Assocalciatori:  "E' stato e rimane un esempio straordinario di uomo e di calciatore. Ma anche un esempio per tutti quelli accusati ingiustamente di qualcosa. Ci ha insegnato come si può uscire a testa da false accuse".

Sezione: FOCUS / Data: Lun 08 novembre 2010 alle 14:20
Autore: Guglielmo Cannavale
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