La Gazzetta dello Sport l'ha ribattezzato "Derbyno d'Italia". Era da 18 anni, infatti, che Inter e Juve non si incontravano così distanti dalla vetta. "Correva il lontano 2004, 4 aprile. La Juve di Lippi inseguiva da 9 lunghezze il Milan capolista. L’Inter di Zac, inabissata a -23, vinse 3-2 a San Siro. Poi sarebbero arrivati i 5 scudetti nerazzurri (2006-10) e i 9 bianconeri (2012-20) e ci saremmo abituati a vedere almeno una delle due in zone di potere - ricorda la rosea -. Per questo la sfida di stasera allo Stadium suona anomala. Ma proprio perché sembra un derbyno è anche un derbone, nel senso che nessuno può permettersi di perderlo e sia Allegri che Inzaghi vogliono vincerlo per cambiare passo nella risalita".

"Ha ragione Inzaghi a temere la «profondità» della Juve. Dalla panca potranno alzarsi Vlahovic, Di Maria, Chiesa, più spiccioli. Da quella nerazzurra, dove pure siederà Brozovic, molto meno - sottolinea la rosea -. I cambi potrebbero decidere. Inzaghi conta sulla sua tradizione: da quando si è messo in proprio come mister (aprile 2016), ha sconfitto la Juve sette volte, più di qualsiasi altro collega. È la Kryptonite della Signora".

Sezione: Focus / Data: Dom 06 novembre 2022 alle 08:29 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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