L'Inter non si è ancora arresa all'idea di vedere festeggiare il 19esimo scudetto al Milan e ieri, si legge sulla Gazzetta dello Sport, " ha resistito alla tentazione di lasciarsi andare e ha spostato un po’ più in là la festa" dei cugini. Secondo i colleghi della rosea, il 3-1 netto con cui i nerazzurri hanno battuto il Cagliari, mandandolo quasi in Serie B, è importante perché i 90' dell'Unipol Arena hanno mostrato che la squadra "è rimasta sul pezzo fino all’ultimo, nell’economia di un campionato in cui si è buttata via troppe volte". Il resto era già noto a tutto: "l’Inter è forte, forse è la squadra più forte della Serie A, ma ci sono stati momenti in cui si è dimenticata di esserlo e ha dilapidato quella manciata di punti che oggi farebbe tutta la differenza del mondo. È successo anche a Cagliari che gli “inzaghiani” abbiano sbandato, è accaduto nel primo scorcio della ripresa: sul 2-0 a favore, quando il più era fatto, hanno permesso al Cagliari di segnare il gol della speranza e per un po’ hanno camminato sulle uova". 

Mattatore di serata è stato Lautaro Martinez, autore di una doppietta con cui ha aggiornato il conto dei gol stagionali a 25, 21 dei quali in campionato. "Da marzo in poi nessuno in Serie A ha segnato quanto lui, 10 reti. Cifre degne dell’incoronazione a uomo simbolo di quest’Inter. Cederlo per fare cassa gioverebbe ai conti, però il messaggio insito nella vendita sarebbe triste, avrebbe i connotati di un ridimensionamento", la chiosa del pezzo. 

Sezione: Focus / Data: Lun 16 maggio 2022 alle 08:45
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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