Alle difficoltà in costruzione di manovra, l'Inter sopperisce e vince con corsa e resistenza: questa la teoria del Corriere dello Sport, che sottolinea la poco brillante idea di gioco dei nerazzurri, nonostante l'ingresso di Eriksen nell'undici titolare, ma, al contempo, anche uno strapotere fisico che alla lunga fa la differenza. Un giudizio, forse, un po' troppo riduttivo.

Viene dato merito ad Antonio Conte di aver valorizzato al massimo la rosa che gli è stata messa a disposizione e di aver trovato il modo migliore per portarla in testa. L'Inter, in effetti, in A è quella che corre di più (113,021 i chilometri di media a incontro), con Brozovic, Barella e Skriniar sugli scudi. E così, quando gli altri calano, il rendimento dei nerazzurri sale. Tanta corsa, ma anche "buona" corsa: dato da non sottovalutare. Impattante anche la questione centimetri: l'undici titolare delle ultime giornate raggiunge una media di 184,36 centimetri, tra le più alte del campionato. E, non a caso, piovono i gol di testa: 13 reti, più di tutti. Anche perché tanti sono i rifornimenti dalle fasce, soprattutto dalla desta con Hakimi e Barella. "Non a caso, in vista della prossima stagione, l'obiettivo è quello di cercare un quinto di sinistra che sia mancino e che esalti le abilità dei compagni. Fermo restando che l'ingresso tra i titolari di Eriksen, sui piazzati, ha già dato una mano", spiega il Corsport

Sezione: Focus / Data: Mer 17 marzo 2021 alle 08:38 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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