Passo falso piuttosto fastidioso per l'Inter all'esordio in campionato con lo Scudetto sul petto, contro il Genoa che si conferma bestia nera di Simone Inzaghi tra le mura amiche. Il 2-2 finale ha il sapore tremendamente di beffa per i nerazzurri, che hanno subito due reti senza neanche sapere come. E sul punteggio pesa il rigore assegnato tramite VAR al 93' per un tocco casuale di mano di Yann Bisseck su un pallone sbucato all'improvviso. Peccato, perché pur in una serata complicata l'Inter era riuscita a ribaltare lo svantaggio iniziale grazie a un Marcus Thuram in gran spolvero.

Per larghi tratti del primo tempo sono i nerazzurri a menare le danze, padroni del campo dal punto di vista tattico e nel possesso. Le occasioni però latitano perché Alberto Gilardino ha messo le sue pedine al posto giusto sulla scacchiera del Marassi, intasando le fasce e il centrocampo, chiedendo ai suoi attaccanti di intromettersi su tutte le linee di passaggio per Calhanoglu. E la buona organizzazione viene premiata quasi casualmente, da un errore di Yann Sommer che sorprende tutti tranne Alessandro Vogliacco. Un elettroshock a cui i nerazzurri replicano con Thuram, che di testa anticipa splendidamente Mattia Bani su assist di prima di Nicolò Barella. Il pari carica gli ospiti che vanno più volte vicino al raddoppio trovando però un super Pierluigi Gollini a negare la gioia. E dove il portiere non arriva, ecco Milan Badelj che di testa evita la rete ormai fatta da Federico Dimarco.

Nel secondo tempo il canovaccio non cambia, è l'Inter a continuare a spingere ma le occasioni latitano, fino a quando Inzaghi si gioca la carta del tridente inserendo Mehdi Taremi. Pur rischiando di subire contropiede, il coraggio paga quando l'altro neo entrato Davide Frattesi serve sul filo Thuram per il 2-1 inizialmente annullato per fuorigioco. Il finale è nevrotico, il Genoa cerca il tutto per tutto e viene premiato oltre misura per un tocco involontario di Bisseck in area dopo una spizzata avversaria di testa. Il VAR torna a essere protagonista e invita Ermanno Feliciani ad assegnare il rigore: Sommer para, ma rimette sul piede di Junior Messias il pallone per un comodo tap-in. E al fischio finale, in un'onda di nervosismo, arriva l'amara consapevolezza di aver iniziato con il piede sbagliato.

Sezione: Focus / Data: Sab 17 agosto 2024 alle 20:47
Autore: Fabio Costantino
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