Mateo Kovacic si prende l'Inter e stavolta sembra non volerla mollare più. L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport analizza la prestazione del giovane croato, sempre più fulcro della manovra nerazzurra: "Non è ancora una farfalla, non vola con leggerezza e allegria, però è un progetto, una speranza e come tale va difeso - si legge -. Mateo Kovacic, da talentino quale era, si sta trasformando, partita dopo partita, in un giocatore importante, un centrocampista in grado di impostare, di rifinire e, quando è il caso, anche di difendere. Il tempo è dalla sua parte, non ha ancora compiuto 20 anni: fondamentale è che sappia usarlo con saggezza e che diventi sempre più continuo e incisivo. Contro il Napoli, schierato nel classico centrocampo a tre dell’Inter, ha deliziato con tocchi raffinati, ha effettuato 'aperture' da autentico numero 10. Se i compagni lo avessero maggiormente assistito, probabilmente la squadra di Mazzarri un pallone lo avrebbe buttato dentro".

L'importanza di Kovacic è testimoniata dai numeri: ben 69 tocchi, "addirittura più di capitan Cambiasso (63). Ciò significa che i difensori lo cercano nel momento del disimpegno, si fidano di lui. In tutto il talentino ha effettuato 56 passaggi (83,9 per cento di precisione), 2 tiri (entrambi pericolosi) e 3 lanci, e ha creato 3 occasioni. Dai suoi piedi sono partite tutte le iniziative più pericolose dei nerazzurri. Il contributo di Kovacic, inoltre, si nota osservando il dato sui dribbling riusciti, 4: un centrocampista che salta con tanta facilità l’avversario è fondamentale per creare la superiorità numerica. In fase difensiva si è dato da fare: 5 recuperi. Deve tuttavia migliorare nella gestione della manovra: 13 palloni persi sono troppi. Di fronte a lui, per lunghi tratti di gara, c’è stato Inler che con i suoi 102 tocchi è risultato il giocatore più 'impegnato'. Il lavoro non gli è certo mancato, anche perché nel centrocampo a due del Napoli non ha trovato in Jorginho una valida spalla. Inler si è sacrificato in copertura, soprattutto nel primo tempo, e ha avuto la forza di riportare la squadra al di sopra della linea di galleggiamento nella ripresa. Sono stati 84 i passaggi (il 90,4 per cento di precisione), 5 i tiri (1 palo clamoroso), 9 i lanci, 2 le sponde. E poi, a farsi perdonare i 10 palloni persi, ci sono i 15 recuperi e i 3 contrasti vinti. Praticamente un colosso in mezzo al campo". 

Sezione: Focus / Data: Dom 27 aprile 2014 alle 09:38 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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