Ai microfoni del quotidiano brasilano Lance!, l'ex terzino dell'Inter Zé Maria esprime la propria preoccupazione per l'Italia, messa in ginocchio dall'epidemia di Coronavirus: "È un momento molto difficile. Ho vissuto lì per molti anni, i miei figli hanno la cittadinanza italiana. L'Italia ha già affrontato molte crisi, ma nessuna ad un livello così elevato. Gli italiani sono generalmente persone allegre, a cui piace socializzare, stare in giro. Ma oggi molti hanno paura di uscire per le strade. È doloroso sapere dell'impatto del coronavirus. La gravità della situazione si nota anche da quanto succede nel calcio. Le competizioni difficilmente si fermano. Onestamente, penso che tutto si è bloccato troppo tardi. Ho visto in tutto il mondo, e specialmente in Italia, giocatori e allenatori infettati dal coronavirus. Le persone dimenticano che gli atleti, per quanto possano avere un maggiore controllo a causa della pratica dello sport, sono ancora soggetti a problemi di salute".

Zé Maria torna anche sui suoi trascorsi in Italia: "Penso che il mio momento più bello sia stato a Perugia. Sono rimasto lì per quattro annisono diventato capitano e, curiosamente, ho segnato molti gol lì. Ciò ha contribuito molto a farmi ingaggiare dall'Inter. Differenze tra i due club? Il Perugia era un club in cui i giocatori lavoravano per cercare una proiezione futura. Ho giocato nello stesso periodo di Marco Materazzi e Fabio Grosso. All'Inter c'è un livello molto alto, richiedono molto da te. La pressione del club e dei tifosi per i risultati è grande, devi affrontare avversari come Milan e Juventus con intensità in un San Siro pieno con 80 mila persone. Ma è stato un privilegio. Ho giocato con Juan Sebastian Veron e Luis Figo e ho anche vinto uno Scudetto". 

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Dom 22 marzo 2020 alle 20:29
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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