Proprio nel momento più delicato della stagione, l'Inter si ritrova con gli uomini contati. E tra quelli che mancano – tanti – ci sono anche i due meno sostituibili, ossia Brozovic e Nainggolan. Sia il croato che il belga marcheranno visita contro l'Eintracht Francoforte e, ragionevolmente, anche contro il Milan. Due assenze pesantissime che si sommano a quella di Miranda, colpito e affondato da Petagna domenica pomeriggio. Tre infortuni che in una stagione possono capitare. Il fatto è che a loro – in Europa League – si aggiungono pure le squalifiche di Asamoah e Lautaro, oltre ai fuori lista Dalbert, Gagliardini e Joao Mario. La conta è facile: Spalletti dovrà vincere e passare il turno con a disposizione appena undici giocatori di movimento. Roba che nemmeno nei recuperi infrasettimanali dei campionati amatoriali...

Poi, per la serie "Quando piove, grandina", vanno ricordate anche le non perfette condizioni fisiche di gente come Keita e Perisic, con il senegalese di nuovo in campo a due mesi dall'infortunio del 15 gennaio e il croato reduce dall'affaticamento muscolare di Francoforte. E se Nainggolan non ha uno straccio di sostituto, Borja Valero è l'unico a poter in qualche modo sopperire all'assenza di Brozovic. Ma lo spagnolo ha un serbatoio limitato, soprattutto in considerazione del fatto che poi sarà chiamato a fare gli straordinari pure nel derby, match in programma dopo soli due giorni di riposo.

Si capisce come la situazione sia di estrema emergenza, tra scelte ridotte al minimo, adattamenti tattici da operare e gestione delle forze in vista del campionato da dover valutare. Spalletti deve lavorare anche di fantasia, magari riproponendo il 3-4-3 visto nel secondo tempo con la Spal, avanzando Skriniar a metà campo oppure adattare Candreva interno nel 4-3-3. Chissà.

E no, non ci siamo dimenticati dell'altro grande assente: Mauro Icardi. Anche lui va messo nella lista degli indisponibili, magari tra gli indisponibili "veri" e il povero Vrsaljko, ormai fuori lista sia in Italia che in Europa. Tra questi due elenchi trova posto l'ex capitano, che continua a non degnarsi di tornare in campo e dare una mano alla sua squadra, che ogni giorno che passa sembra sempre più ex esattamente come il ruolo che ha ricoperto per anni simboleggiato da quel pezzo di stoffa sul braccio. Icardi continua a lavorare in disparte, insensibile allo stato di emergenza del club che dice tanto di amare. Un'Inter funestata dalle assenze, ma non solo: si registrano doverosamente anche attacchi mediatici da ogni dove e arbitraggi grotteschi una volta sì e l'altra pure (mentre ai competitor, da questo punto di vista, va tutto all'opposto...). Giusto per completare il menù indigesto.

"All'Inter. Con l'Inter", scriveva nella lettera strappalacrime dello scorso 28 febbraio. "Ma de che?", gli rispondiamo noi in romanesco. L'Inter va avanti, provando a fare un doppio miracolo e poi augurandosi che la sosta guarisca le ferite. Ormai il posto dell'ex capitano è quello lì, tra gli indisponibili e Vrsajlko. Ci si è messo da solo. Buona permanenza.

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Sezione: Editoriale / Data: Mar 12 marzo 2019 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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