Alla vigilia della delicata trasferta di Bergamo contro l'Atalanta, come di consueto Luciano Spalletti si concede alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa al Suning Training Centre. FcInterNews.it è sul posto e riporta le sue parole.
E' una delle ultime chances per riportarsi avanti?
"Come risultato quello di Torino non è stato bellissimo, anche perché per come stava lavorando la squadra durante la settimana, avremmo meritato di più, e lo stesso vale per quel che si è visto in partita. Mano a mano che passa il tempo siamo tutti consapevoli che le opportunità saranno sempre di meno e andranno sfruttate, per cui dobbiamo fare risultato e visto che ci sarà il derby di Roma possiamo tornare tra le prime quattro. Dipenderà da noi".
Come stanno Vecino e Candreva?
"Sono da valutare. Vecino, Candreva, Miranda, ci sono tre o quattro situazioni da valutare. Come le hanno gli altri. Anche a Gasperini mancheranno Petagna e Ilicic, giocatori importanti che sanno giocatore in una struttura di squadra. Tutti abbiamo le nostre defezioni a questo punto del campionato".
L'impiego di Rafinha sulla linea di centrocampo è una strada percorribile?
"Bisogna stare attenti ma è percorribile perché è uno che anche da trequartista viene indietro a svolgere l'azione, però per ora credo sia meglio lasciarlo là".
E' rimasto sorpreso dai due risultati in Champions delle italiane?
"No perché il calcio italiano si sta livellando verso l'alto a livello europeo. Anche noi ormai amiamo partire da dietro col possesso palla, togliendo il tempo alle avversarie di scegliere le giocate. Stiamo lavorando nella direzione corretta. La Juventus aveva quasi ribaltato un risultato impossibile, alla Roma ho già fatto i complimenti e li ribadisco. Sono andati addosso al Barcellona fin da subito e hanno strameritato l'impresa. Bravi, ora è tutto possibile".
Cosa pensa dell'introduzione in Europa del Var e delle parole di Buffon dopo Real-Juventus?
"Del Var ho già detto in tutte le salse, per me verrà portata a livello mondiale perché è giusta. Bravi quelli che hanno avuto il coraggio di idearlo e proporlo quando in tanti, qualcuno perché gli faceva comodo, hanno dato contro. Su Buffon non sta a me commentare. Ascolto e guardo le situazioni, mi faccio un'idea ma i commentatori professionisti siete voi".
A Torino nei primi minuti è mancato un po' quel "saltare addosso" al Barcellona che ha proposto la Roma?
"Noi abbiamo fatto la partita che dovevamo fare. Abbiamo tentato di andare nell'altra metà campo. Un po' ci siamo riusciti e un po' no, perché poi quando vai dall'altra parte se non hai un'attenzione continua rimane lo spazio o la via di mezzo nei comportamenti e subisci delle ripartenze a campo aperto. Quando avviene succede quel che si è visto nell'azione del gol. Alla fine lo abbiamo preso proprio quando gli eravamo addosso. Bravissimo Ivan a fare quel recupero che solo lui sa fare, poi c'entra un po' di sfortuna. Ma quella partita è andata e noi siamo ancora dentro. Abbiamo ancora tutto in mano nostra. Tutto l'ambiente conosce chi siamo, la nostra situazione. Siamo dentro la figura che ci aspettavamo e alla quale aspiravamo all'inizio del campionato. Io immaginavo anche altre squadre in questo gruppetto oltre a noi, Roma e Lazio. Immaginavo il Milan, ma anche l'Atalanta per quanto ha fatto vedere. Quindi su il muso e si va a giocare".
Rafinha è pronto a livello fisico per il rush finale?
"E' un calciatore che ci può dare una mano importante, ma l'Inter ha saputo cavarsela anche senza di lui. Certo è un calciatore forte che ha una condizione corretta per essere scelto".
A chi si riferiva quando diceva che qualcuno era contro la Var per convenienza?
"A lui (indicando per scherzo il capo ufficio stampa nerazzurro, ndr)".
Cosa vi è mancato nel periodo di magra di risultati?
"Non siamo stati bravissimi a proporre un calcio fatto di attacchi alla profondità portando un buon numero di giocatori in area e questo ci ha creato difficoltà. Abbiamo ugualmente mantenuto un equilibrio e una compattezza difensiva. Ci ho messo un po' troppo per trovare le soluzioni migliori senza perdere compattezza".
Dopo il Cagliari, l'Inter è la squadra che segna con meno giocatori. E' casualità o c'è una spiegazione?
"Un po' nella casualità ma da qui in avanti segneranno gli altri".
La squadra ha raccolto meno nelle ultime due gare. C'è qualcosa su cui avete lavorato per fare in modo che ci sia anche una sorta di garanzia di risultato?
"Durante la settimana si fa sempre lo stesso lavoro, un'analisi di quanto avvenuto e il comportamento della squadra avversaria. Poi lo sviluppo dell'azione, le fasi di possesso palla, cercando di farla circolare velocemente in momenti che non sono da mettere in discussione. In passato è successo di gestire non così bene, perché dei palloni li abbiamo persi. Ora siamo migliorati, ma dobbiamo sempre esercitarci. E poi l'attacco alla porta, alle spalle della linea difensiva avversaria. E' tutto lì il discorso, quelle che fanno male sono le giocate in trequarti o quelle dietro la linea difensiva. Bisognerà rendersi conto di quelli che saranno i comportamenti dell'Atalanta per attaccare la porta".
Avendo viste le italiane in Europa quanto pensa sia grande il gap tra voi e quel livello generale?
"Non c'è grande gap delle squadre italiane con le altre in Europa. Forse con noi, che non ci siamo ancora dentro. Ci vogliamo essere. Saremmo già consapevoli di avere delle cose da dire se ci fossimo. Secondo me il calcio italiano sta migliorando di volta in volta. Il Napoli è uscito in maniera prematura ma ha fatto vedere qualità. Abbiamo un buon modo di lavorare".
La Roma ha stupito tutti. Ha pensato in quel momento che ci fosse un po' del suo lavoro in quella qualificazione?
"No, i meriti sono della Roma quest'anno. Io ho lavorato con una squadra forte che è arrivata un punto davanti al Napoli lasciando la squadra in Champions. Il resto è merito di Di Francesco".
Cosa pensa della volontà di Dalbert di restare anche dopo un'annata con poco spazio?
"Penso sia giusto fare queste valutazioni a fine campionato. Vediamo cosa viene fuori dalle ultime gare, quanto verrà impiegato. Il ragazzo è un buon ragazzo e ha qualità. Ha corsa importantissima, un sinistro paragonabile per potenza a quelli dei giocatori fortissimi. Lascia andare delle bastonate impressionanti. Poi è chiaro che ci vuole la tranquillità per esibire le qualità. Se si parla di lui non l'ho aiutato ma io devo aiutare l'Inter. Secondo me ci può stare qualsiasi cosa, sono valutazioni che faremo con la società e con lui perché merita di essere coinvolto nei discorsi che lo riguardano".
VIDEO - ACCADDE OGGI (1997): DJORKAEFF-ZAMORANO-GANZ, TRIS DA DERBY
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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