"Se devo andare in guerra, scelgo Nicolò Barella come compagno". Parole e musica di Romelu Lukaku prima della partita contro l'Udinese, quando il belga volle chiudere definitivamente la querelle nata dopo il battibecco di Marassi. Una dichiarazione che qualche giorno dopo si è tramutata in un fatto concreto: perché l'Inter è andata davvero alla guerra questa sera a San Siro, contro un Porto troppo elettrico, che gioca sul filo dei nervi e delle piccole provocazioni, trascinato in questo da un Otavio che ha recuperato in tempo per giocare questa partita facendosi però notare più per dispetti e battibecchi che per altro. Proprio la sua espulsione costringe il Porto a cambiare spartito, accettando di farsi chiudere all'angolo dai nerazzurri che pure in alcuni momenti avevano rischiato (che parate André Onana!) ma che nel finale danno sfogo a tutta la loro voglia di vincere.

E qui, entrano in gioco i due comandanti: Romelu Lukaku, entrato per Edin Dzeko che non la prende bene, spinge squadra e tifosi all'affannosa ricerca della rete fino a trovarla di persona sull'assist di "uno dei migliori compagni mai avuti", ovvero Nicolò Barella, ribadendo la palla in rete dopo il palo che aveva fatto imprecare tutto lo stadio. Il belga gioisce per un gol che vale tanto oro quanto pesa, che per lui può essere il segnale della svolta stagionale; e il primo a esultare è stato proprio Dzeko, perché la gioia per un risultato importante fa dimenticare il breve disappunto per una sostituzione. L'Inter si prende il primo round dopo una battaglia a suon di colpi dati e ricevuti: Lukaku sferra il colpo che manda al tappeto i Dragoes, ma quando a metà marzo tornerà a suonare il gong al Do Dragao l'Inter deve risistemarsi i guantoni e tornare a colpire duro.

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Sezione: Copertina / Data: Mer 22 febbraio 2023 alle 23:08
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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