Continua a tenere banco la questione stadio in casa di Inter e Milan. "Se Milano non starà al passo, rossoneri e nerazzurri traslocheranno altrove. Il concetto è chiaro ormai da giorni e a ribadirlo ieri sono stati Paolo Scaroni, presidente del Milan, e Alessandro Antonello, a.d. dell’Inter: i club sono pronti a costruire la nuova casa dove si farà prima, anche fuori da Milano", ribadisce oggi la Gazzetta dello Sport.

D'altro canto, quando tutto è cominciato, ormai tre anni fa, l'entusiasmo era tanto. I soliti problemi burocratici erano noti, e non solo quelli, ma nessuno poteva immaginare questa continua sequela di frenate. Poco prima dell'ultimo Natale, quando la scelta sulla 'Cattedrale' di Populous era stata resa pubblica, la questione sembrava ormai avviata verso il lieto fine. E invece no. "I tempi si sono allungati oltremodo a causa dei molteplici passaggi burocratici, primo fra tutti l’avvio del dibattito pubblico, che richiederebbe fra le altre cose nuovi progetti da presentare (e finanziare) ma non ancora realizzati - ricorda la Gazzetta -. Una cosa è sicura: a mille giorni dall’avvio del progetto congiunto, il piano A resta quello di Milano, ma più il tempo passa e più immaginare Milan e Inter a giocarsi scudetti e big match di Champions lontano dalla vecchia casa (Sesto San Giovanni l’ipotesi più probabile) rischia di diventare uno scenario verosimile, con buona pace di chi al Meazza è legato e da lì non vorrebbe spostarsi. Questione di prospettive e di focus".

Sezione: Copertina / Data: Gio 07 aprile 2022 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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