Prima o poi doveva succedere. E nessuno si scandalizzi. Andrea Stramaccioni ha fatto la prima scelta netta della sua gestione, lasciando fuori dalla lista dei convocati per Udine, sfida determinante, Diego Forlan. Finora il Cacha era rimasto ai box per questioni meramente fisiche, dall’infortunio allam condizione non ottimale. Ma oggi possiamo tranquillamente parlare di scelta tecnica. Il motivo? Semplice, prestazioni nettamente al di sotto delle attese, che ovviamente hanno influito, anche se solo in parte, anche sulla prova della squadra. A Firenze, pur se schierato da seconda punta e libero di svariare su tutto il fronte offensivo, Forlan è stato ectoplasmico. Mai protagonista, tanti errori e una presenza scenica modesta, che ha costretto Stramaccioni a sostituirlo nella ripresa. Fosse stata solo una giornata storta, sarebbe passata inosservata. Invece al Franchi si è raggiunto l’apice dell’anti-forlanismo, la corrente di pensiero che ha portato il giocatore all’involuzione e, di conseguenza, il tifoso a mal sopportarlo. 

Nessuno mette in dubbio la sua buona volontà, ci mancherebbe. Che il Cacha sia un professionista serio lo testimoniano anni ad altissimo livello. Ma il grave infortunio muscolare di ottobre 2011 ha cancellato in un sol colpo il suo background, relegandolo a giocatore normale, se non addirittura modesto. Lo stesso che è stato schierato inutilmente sia da Ranieri sia dal suo successore, scatenando più ‘vaffa’ che applausi da parte del sostenitore interista, orfano di Eto’o e strabiliato negativamente da chi l’ha sostituito in rosa. Scelta tecnica, dunque, per il bene della squadra ma, si spera, anche dell’attaccante. Affinché si renda conto di vivere una delle peggiori stagioni della sua carriera e accetti di rimanere ai margini perché impossibilitato, psico-fisicamente, a fare meglio. 

L’Inter ha ancora un obiettivo, per quanto flebile, e non può permettersi di aspettare gente fuori condizione che la danneggia invece di sospingerla. Stramaccioni se n’è reso conto e, dopo averlo lasciato in panchina durante il match casalingo contro il Siena (reduce dalla prova opaca di Trieste con il Cagliari), ha fatto un passo ancora più deciso estromettendolo dalla lista dei convocati alla vigilia di una partita che vale la stagione, contro l'Udinese. Decisione di buon senso, per quanto dura. 

Spiace, ripeto, per l’uomo Forlan, che merita rispetto a prescindere, ma la pazienza non è eterna. Se non gioca bene e non aiuta la squadra come avrebbe dovuto, è giusto che resti fuori. Poi, in futuro, si valuterà se è il caso di rimanere un’altra stagione dove ha seminato più delusioni che soddisfazioni. Quello che conta è vincere, in qualsiasi modo, mettendosi alle spalle sensibilità, gerarchie e palmares. A costo di innescare qualche malumore.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Mer 25 aprile 2012 alle 12:15
Autore: Fabio Costantino
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