Nella prima amichevole stagionale di livello internazionale Walter Mazzarri opta per il 3-5-1-1, modulo su cui ha lavorato per tutto il ritiro di Pinzolo. Rispetto all'ultima uscita con la Feralpi Salò confermata la squadra dal centrocampo in su, con Alvarez interno sinistro e la coppia d'attacco Palacio-Icardi. In difesa invece Juan ritrova il posto da titolare al posto di Chivu, con la conferma di Ranocchia e del fedelissimo Campagnaro, ma il reparto arretrato per ora non sembra ancora avere gerarchie prestabilite. L'unica certezza è il tentativo del tecnico di San Vincenzo di provare Ranocchia come centrale nella difesa a tre, ruolo nuovo per l'italiano rispetto allo scorso anno.

La partita si mette subito in discesa per i nerazzurri, che dopo un minuto sfruttano un grande verticalizzazione di Guarin per Icardi, abile a non sbagliare e restare freddo davanti a Drobny. Per tutti i primi 45 minuti la squadra non soffre troppo l'avversario, avanti nella condizione, restando ordinata sottopalla. Quando il centrocampo, guidato da Cambiasso, prova a salire per mettere in difficoltà i difensori tedeschi nella gestione del pallone, i nerazzurri finiscono spesso in inferiorità numerica e offrono maggiori spazi. Si tratta però di una precisa richiesta del tecnico e, una volta che le gambe gireranno meglio, potrebbe rivelarsi utile per attaccare gli avversari nella loro metà campo, senza subire il gioco altrui.

Il gioco dell'Inter sfrutta molto il lavoro degli esterni e solo in qualche occasione Icardi viene incontro a prendere palla, favorendo l'inserimento dei centrocampisti, altra precisa richiesta del tecnico. 

A inizio ripresa i nerazzurri pagano con il gol del pareggio le varie disattenzioni sui cross dei tedeschi. La fascia sinistra soffre particolarmente le avanzate di Beister, autore dell'assist sul gol di Rudners. La colpa non spetta al solo Pereira, che cresce col passare dei minuti, ma anche ad Alvarez e Cambiasso prima, Kuzmanovic poi, che lasciano perennemente l'uruguaiano in inferiorità numerica.

All'ingresso di Belfodil, Palacio per qualche minuto si sposta prima punta, sfruttando le sponde dell'algerino, che domina fisicamente sulle palle alte. L'ex Parma si sposta poi nei minuti finali nella posizione più avanzata, lasciando l'onere di giocare tra le linee al giovane Capello. Ultima annotazione su Alvarez, che cresce nella ripresa, dopo essere diventato capitano all'uscita di Cambiasso. La sua maggiore libertà come posizionamento in campo gli permette di essere più imprevedibile. Partendo da destra avrebbe poi la possibilità di rientrare e tirare, forse da sfruttare maggiormente.

 

Sezione: L'angolo tattico / Data: Sab 27 luglio 2013 alle 18:20
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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