"Buongiorno.
Ho avuto la buona, direi buonissima idea di non vedere Fiorentina Inter, e da quello che leggo, incluso l'editoriale, non posso che rattristarmi.
Sono evidenti le parole di sconforto di tutti i tifosi, che hanno tutti ragione, nella misura in cui non c'è sicuramente un'unica ragione di questa situazione, ma un insieme di concause.
Una cosa però vorrei confermare: che secondo me i giocatori di oggi sono buoni, alcuni ottimi, ma nessuno con un carisma, ed una carica agonistica capaci di fare da trascinatore, da vero leader.
E neppure nella dirigenza possiamo vantare un uomo forte in grado di indirizzare, decidere, fermare e gestire le cose.
Non voglio soffermarmi sui singoli e citarne capacità e debolezze (almeno quelle evidenti).
Ma dire che Solo uno ha colpe parziali (non ne è esente, ma in fin dei conti è quello che viene messo al centro della centrifuga): l'allenatore.
Abbiamo di recente visto cosa è successo al Leicester, con partite su partite perse e, appena cacciato l'allenatore, giocatori magicamente rinati ed in forma.
I giocatori dell'Inter non sono differenti.
Adesso si pensa a cambiare l'allenatore , ma se non viene Conte (più di Simeone) non vedo chi possa fare da Allenatore, stimolatore, psicologo, dirigente, addetto stampa, uomo forte in Federazione, talent scout, e chi più ne ha più ne metta.
Pioli è sicuramente preparato, ma la banda di omuncoli viziati che gli girano intorno, chi più chi meno, di sicuro non permettano che si prenda gli allori.
E siccome non si possono mandare via 15 giocatori, allora più facile mandare via 1 allenatore.
Io sono sempre più convinto che gli dovrebbe dare ancora più carta bianca e provare a farlo allenare più a lungo.
Magari anche lasciandogli scegliere chi, tra tutti, è il più deletereo per gli equilibri (tutti) della squadra.
Amala".
Matteo
"Vogliamo parlare delle dichiarazioni di Icardi a fine partita????
Cosa dico ai miei compagni? Parlo tanto sui calci d'angolo, dove stiamo soffrendo molto ultimamente. Quando vado nella mia posizione provo ad aiutare i miei compagni, sapendo come mi marcano i difensori avversari. A volte siamo troppo bravi e ci penalizzano in queste situazioni. Poi quello che dico negli spogliatoi resta tra di noi. "Non parlo con tutti nello stesso modo perché non a tutti fa piacere".
Quel "Non parlo con tutti nello stesso modo perchè non a tutti fa piacere" è la ragione per cui lo spogliatoio dell'Inter andrebbe rivoltato come un calzino!!!!! Icardi, nel bene o nel male, è il nostro capitano, e tutti devono seguirlo, oltre ad essere l'unico che il 90% delle volte ci mette la faccia, l'impegno e segna a raffica, nonostante non mi piaccia molto come giocatore. Bisognerebbe vedere "a chi" non fa piacere e fargli fare le valigie.....solo così si risolverebbero molti problemi".
Mario
"Gentile redazione, mi unisco ai malumori dei tifosi e propongo a tutti di disertare lo stadio, le dirette televisive per queste ultime ultime partite di campionato e godersi i fine settimana invece che seguire una squadra che quest'anno é mancata nei momenti cruciali, sconfitta con la Lazio in Coppa Italia, con la Roma in campionato, pareggio con il Torino e, per ultimo, pareggio nel derby, mostrando la pochezza caratteriale di questi giocatori. Arrivederci al prossimo anno sperando di non vedere più in nerazzurro almeno una 8-9 di elementi di questa rosa. Cordialmente".
Andrea
"Per chi segue assiduamente il mondo Inter, gli avvenimenti delle ultime settimane non sono una novità. Negli ultimi 6 anni questa situazione si è sistematicamente ripetuta in modo anche abbastanza inquietante, con le sole eccezioni dei regni Benitez, Gasperini e de Boer che hanno avuto vita breve causa palese incompatibilità.
Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri, Mancini e Pioli hanno vissuto percorsi spaventosamente simili alla guida di Inter spaventosamente diverse in tutto e per tutto. Ranieri normalizzò un’Inter post Gasperini con un organico ancora notevole inanellando un filotto di vittorie consecutive per poi cedere nel finale di stagione con una serie di sconfitte; Stramaccioni con una squadra molto meno talentuosa e molto più giovane, sorprese tutti arrivando al giro di boa a pochi punti dalla Juve capolista, per poi assistere impotente al peggior girone di ritorno della storia dell’Inter; Mazzarri adattò ad una squadra scadente un gioco mediocre ma all’inizio efficace nei risultati, per poi perdere anche quelli ed essere scaricato da tutti: giocatori, tifosi e società; Mancini riuscì nell’impresa di restare in testa alla classifica per un intero girone di andata, salvo poi ritrovarsi a combattere per un quarto posto che comunque riuscì a portare a casa come miglior piazzamento di questi anni. La parabola di Pioli è davanti ai nostri occhi.
Andamenti identici con allenatori diversi, squadre diverse e società diverse. Come è possibile? Certo, quando si parla di Inter bisogna sempre fare i conti con quell’alone soprannaturale che scoraggia la ricerca di motivazioni logiche. Nelle nostre possibilità umane possiamo solo individuare due punti chiave: i comun denominatori di questi ultimi 6 anni, ovvero le figure societarie superstiti sempre presenti in questo lasso temporale, e la mentalità e la cultura del mondo Inter.
Piero Ausilio, responsabile dell’area tecnica, ha avuto l’ingrato - e forse impossibile - compito di dover condurre sessioni di calciomercato da contorsionismo: prima al risparmio, poi all’autofinanziamento, poi ancora con i vincoli del fair play finanziario e successivamente con l’influenza di super procuratori esterni. Per non contare la necessità di soddisfare le richieste di 8 tecnici diversi. Fatte queste dovute precisazioni, a causa della scarsa pianificazione ciò che è mancata è stata soprattutto l’attenzione all’aspetto umano dei calciatori in entrata. Non c’è da stupirsi se anche quest’anno come da copione una squadra composta da giocatori con piedi buoni ma scarsi valori morali decida di staccare la spina ad Aprile fornendo prestazioni come le ultime, in particolare quelle di Crotone e Firenze. E’ palese che per questi calciatori vincere è un surplus, non un ambizione e nemmeno un dovere morale per la pesantezza della maglia che si sta indossando. Se si pareggia o si perde, ‘poco male, sarà colpa del mio compagno’. Ed è altrettanto palese che la figura societaria che dovrebbe arginare questo fenomeno, semplicemente, non c’è. Non c’è chi trasmette i valori e cura gli aspetti della rosa, non c’è chi difende la società dai continui attacchi della stampa, non c’è chi fa la voce grossa con le istituzioni quando è necessario farla. Chi si occupa marginalmente di questi aspetti, da buon funzionario, fa il suo e non altro.
Urge quindi in primo luogo un organigramma dettagliato, che non è quello del consiglio di amministrazione composto da quattro cinesi, due indonesiani e un solo italiano ma gente che mastica Inter e Serie A. Servono cariche definite affidate a figure cariche di personalità che possano trasmettere la mentalità vincente a chiunque arrivi a calcare i campi di Appiano. E poi, fatto ciò, servono i campioni. E con campioni intendo quei calciatori dai piedi buoni e la testa ancor di più, i trascinatori, i professionisti. E’ sicuramente difficile trovarli ma allo stato delle cose, dove l’unico che risponde a questo identikit è il povero Miranda, ci accontenteremmo anche di un ‘Joao’ per reparto".
Vincenzo
"Grande redazione siete gli unici che danno voce a noi tifosi; ancora una volta dobbiamo ingoiare bocconi amari per colpa di giocatori e allenatore purtroppo non all'altezza dell'Inter. Possibile che non si riesca ad uscire da questo incubo che dura ormai da sette anni. Possibile non riuscire a scoprire le cause di questi disastri sportivi che si ripetono ogni anno. A me francamente non piacciono gli addetti ai lavori che incensano giocatori e allenatori mediocri, puntualmente a danno dell'Inter. Per cui quando sento fare il nome di Spalletti come allenatore del prossimo anno rabbrividisco. In Italia credo abbia vinto una supercoppa italiana, con una squadra che aveva le potenzialità per vincere tutto, mi riferisco alla Roma. Per vincere qualcosa è dovuto migrare in Russia. Se il prossimo allenatore non può essere il Cholo (su Conte non saprei), tanto vale tenere Pioli. Invito tutti quanti a riflettere su Icardi. Va premesso che è ancora giovane, però dopo un bel po di anni (credo 4 che è all'Inter) non è ancora così decisivo come speravo soprattutto nei match che contano".
David
"Ho appena letto l editoriale di De Carlo e trovo l analisi molto corretta,Oriali subito,Conte non ci riguarda anche se è un grande proffesionista,magari ilCholo...e dei giocatori che non siano "figuranti del gioco del calcio"perche come ho letto tra i commenti inviati,posso affermare tranquillamente che siamo in tanti ad avere pochi soldi e anche solo pagare l abbonamento per vedere la partita in tv ci costa mooolto...non ci meritiamo queste pagliacciate ed essere presi per il culo da chi è meno dotato di noi per favore basta".
Gianluca
"Buonasera, vari giornalisti faziosi, boriosi e incompetenti come lo sconcertante Sconcerti che ha una ricetta per tutto, ma che quando è stato chiamato da Cecchi Gori a dirigere la sua azienda ha fallito miseramente lasciando affondare la nave e comportandosi da Schettino della situazione, non smettono di riempire pagine sul fallimento dell'Inter se non si dovesse andare in Europa League, gettando benzina sul fuoco.Premesso che ciò che scrivo è rivolto solo a 1 o 2 giornalisti del nostro sito, ma alla stampa sportiva in generale:personalmente, ma è opinione assai diffusa, considero i giornalisti peggio dei politici, la loro prostituzione intellettuale dovuta sia alla fazione, sia alla necessità di dover scrivere banalità più o meno grandi per riempire qualche pagina di giornali, che non compra più nessuno e che se non fossero a disposizione di tutti gratuitamente nessuno leggerebbe più nemmeno nei bar, circoli o dal barbiere; quindi nessuna stima per voi, anzi....
Detto ciò vengo al dunque e dico: la stagione dell'Inter è stata fallimentare perchè non si è raggiunto un posto per la Champions, ma per il resto la stessa proprietà ha detto a chiare lettere che preferisce la tournè in Cina all'Europa di serie B, che non porta nè soldi nè prestigio e fà perdere punti in campionato....allora basta di ricamarci sopra come fosse una cosa vitale per la società, sapendo che non è così, certo l'onestà intellettuale non è un pregio di giornalai che se non si occupassero miseramente di calcio sarebbero disoccupati o costretti a scrivere oroscopi vari.....
Una volta per tutte : dell'Europa League non ce ne frega assolutamente niente!!!!! e siamo in tanti!!!, certo per voi il prossimo anno non poter scrivere cazzate il giorno dopo sarà dura, ma credeteci ci bastano quelle che leggiamo, en passant tutti i giorni...".
Diaz
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