Arrigo Sacchi non nasconde il suo disappunto verso il trattamento riservato da alcuni alla nazionale azzurra in questo momento delicato. Ecco le parole dell'ex c.t. rilasciate alla Gazzetta dello Sport.

Che cosa pensa del no di Ranieri?
"Non conosco le motivazioni profonde, ma ritengo che alla Nazionale non si possa dire di no. È un dovere morale rispondere alla chiamata, perlomeno io la vedo così. La Nazionale è la squadra di tutti gli italiani e dunque, per un allenatore, dovrebbe rappresentare il massimo traguardo. Che cosa c’è di più alto e di più nobile che poter essere a capo di un progetto che coinvolge l’intero Paese?".

Su chi puntare, adesso?
"Il mio amico Ancelotti sarebbe stato l'ideale. Leggo i nomi di molti allenatori, da Cannavaro a De Rossi a Gattuso. Non mi sento di esprimere un giudizio sulle loro qualità. Ma fare il commissario tecnico dell’Italia è un mestiere davvero molto complicato".

Mancini è un altro candidato possibile, però non si è lasciato molto bene con il presidente Gravina, dopo che nell’estate del 2023 ha abbandonato l’Italia per allenare la Nazionale dell’Arabia Saudita.
"Tutti possono sbagliare, e in quel caso Mancini ha sbagliato. Mi sembra che recentemente abbia anche ammesso l’errore, e questo vuol dire che l’uomo sa fare autocritica. L’importante è non perseverare. Credo che una seconda possibilità debba essere concessa a tutti, una volta che hanno capito di non essersi comportati bene e lo hanno pure ammesso. Dunque, anche Mancini, secondo me, avrebbe diritto a una chance. In fondo, l’ultimo trofeo lo abbiamo vinto con lui in panchina. L’Europeo del 2021 ce lo siamo già dimenticato? In quell’occasione lui fu bravissimo a costruire una squadra e a darle un gioco. Dopo quel successo, è stato il buio totale".
 

Sezione: Rassegna / Data: Mer 11 giugno 2025 alle 09:10 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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