Daniele Orsato racconta oggi al Corriere dello Sport della sua carriera e della sua vita. Partendo da un modello: Javier Zanetti. "Vado nelle scuole a insegnare educazione alle regole e porto sempre l’esempio di Zanetti. Che mi diceva “Orsato, non si preoccupi, anche se ha sbagliato, vada avanti per la sua strada”. L’Inter di Mou, quella del Triplete, aveva Cambiasso, Stankovic e quella meraviglia di capitano". 

Nello spiegare perché in campo segue un certo modello di comportamento, Orsato racconta: "I miei figli guardano Messi e Lautaro, io sono cresciuto seguendo Agnolin. Personalità, autorevolezza, standing. Altri tempi: Gigi che prende il braccio di Maradona oggi non sarebbe possibile".

Nell'intervista Orsato prova a smorzare le polemiche riguardanti il Var. "Ero molto preoccupato. Mi hanno convinto Rosetti, il nostro project leader, Rizzoli e Rocchi. Oggi devo dirti che mi sento molto più sereno. Quando ho Irrati al Var mi rilasso, ha un tono di voce e una sicurezza che ti tranquillizzano all’istante".

Respinta al mittente anche l'ipotesi che un lavoro del genere si faccia per ragioni economiche. "Io sognavo di arbitrare a San Siro, di dirigere un derby di Milano, di Genova. Secondo te pensavo ai soldi? Soprattutto in un periodo come questo poi… Vivo in un paese in cui c’è gente che non riesce a pagare la mensa scolastica dei figli, e mi parli di soldi. Il giocatore che rimpiango? E me lo chiedi? Zanetti".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 11 ottobre 2023 alle 09:11
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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