"Non ho mai tifato per una squadra di calcio. Ma da quel giorno tifo per un calciatore, Edo". Daniele Doveri, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ricorda con commozione quanto accaduto ad Edoardo Bove lo scorso 1° dicembre 2024 durante Fiorentina-Inter.

Quanto è cambiata la sua percezione di tutto da quel 1° dicembre?
"Nella mia giovinezza non ho mai tifato per una squadra. Non mi affezionavo a quella o a quell’altra. Quando giocavo avrei voluto essere un Baggio, uno di quei giocatori così. Insomma: da quel giorno però tiferò per Edo qualsiasi cosa farà nella vita. Qualsiasi. Sperando che torni dentro un campo, con le sue scarpe da gioco… Quel giorno ha cambiato la valutazione di mille cose".

Quella notte ha dormito?
"No. Sapevo che sul campo era stato fatto tutto il possibile, le cose giuste. Ripensavo ai momenti, ai secondi. Sa cosa mi ha stupito? Lo stupore della gente per il fatto che io abbia reagito così. A volte l’arbitro viene visto come un alieno e ci si sorprende che si possa emozionare".

Riccardo Orsolini ha detto: «Siamo gente normale in un mondo che sembra poco normale».
"Ed è un po’ così anche per noi arbitri. Non siamo alieni ma esseri umani. Quella serata mi ha insegnato ad approcciarmi in maniera diversa. Fra l’altro quando è accaduto tutto aspettavamo una decisione del Var e ho messo a confronto le due cose, ovviamente inconfrontabili ma per dire: a volte ci si arrabbia per una chiamata al var... Dare il giusto valore agli eventi e alle priorità è la via da seguire. Bisogna viverla con più serenità".

Vi siete più risentiti Edo e lei?
"No, ma indirettamente mi sono sempre informato. Poi ci siamo rivisti un giorno, nel tunnel che portava al campo: non ci siamo detti nulla, c’è stata commozione, il trasporto umano, ci siamo abbracciati in silenzio".

Sterziamo: il Var è un angelo custode?
"Assolutamente sì. Perché ci fa andare tutti a casa più sereni. Quello che più conta è sapere, alla fine della gara, che il risultato finale sia rispondente a quel che si è visto e alle decisioni prese in campo. E il Var, in questo, ha aiutato enormemente".

Tempo effettivo, Challenge (var a chiamata, quando e se ci sarà) e bodycam: ne scelga uno.
"Il tempo effettivo m’incuriosisce, la bodycam meno. Il tempo effettivo è tema che tocca anche gli 8” del portiere: il tempo va usato per giocare a calcio".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 06 agosto 2025 alle 12:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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