Giancarlo Pasinato ha giocato nell'Inter di Bersellini e oggi ne parla alla Gazzetta dello Sport.

Visto soprattutto da Sandro Mazzola. Pronti due miliardi di lire, Pasinato all’Inter. Come l’ha saputo?
"Ero in Canada, in viaggio di nozze con mia moglie Gabriella. Mi ha chiamato proprio Mazzola: “Torna subito, devi fare le visite”. Un’emozione fortissima. Ho pensato: “Qualche anno prima ero operaio in ferriera, stavo diventando giocatore dell’Inter”. Sarei tornato a nuoto".

San Siro, il popolo nerazzurro a ogni sua falcata esplode in un boato. Primo anno così così, poi l’Inter vince lo scudetto.
"Quattro stagioni molto belle, giocatori straordinari: Bordon in porta e poi Oriali, Altobelli e Beccalossi. Un grande allenatore, Eugenio Bersellini: gli devo molto, mi ha sempre aspettato".

Poi viene ceduto e va in serie B con il Milan. Perché?
"Era il 1982, sono stato chiamato da Ilario Castagner, un gran signore. Collovati non voleva giocare in serie B. Io ho detto: “Okay, va bene”. E ci sono andato, assieme ad Aldo Serena e Nazzareno Canuti. È stato molto bello anche quel campionato, San Siro era sempre pieno. I tifosi milanisti sono straordinari. Siamo ritornati subito in A, ho fatto 7 gol e mi è dispiaciuto andar via, anche perché da ragazzino ero milanista e il mio idolo era Gianni Rivera".

Sezione: News / Data: Gio 05 giugno 2025 alle 14:21 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni
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