Da qualche ora, José Mourinho non è più il manager del Manchester United. Una notizia clamorosa che ha sorpreso tifosi e addetti ai lavori quantomeno per le tempistiche, ma che non spiazza Paolo Di Canio: "Già da tempo dicevo che sarebbe stato l'epilogo più normale e giusto - le parole dell'ex Lazio e West Ham rilasciate a Sky Sport -. I rapporti erano ormai deteriorati a livello umano con parte del gruppo, per la società è stato più facile mandarne via uno che cacciare 16 giocatori. Tornando a Mou, dico che ha fallito in molte cose, non solo nei rapporti: lui è frustrato per il mercato, ma se accetti l'arrivo di certi giocatori vuol dire che pensi di ridurre il gap rispetto alle squadre che hanno un potenziale più grande. A metà dicembre, va detto che sono troppi i punti dal vertice. In questi anni, Mourinho ha speso tanti milioni per Pogba, Lukaku, Sanchez, Ibrahimovic, Fred, Dalot, ecc. E poi è naufragato: zero titolo nel secondo anno dopo le tre coppe inaspettate del primo; quest'anno il declino assoluto. Lo United non può permettersi di essere mediocre".

Di Canio, poi, fa notare che lo Special One non è più così speciale come a inizio carriera, quando gli riusciva di portare sul tetto d'Europa squadra sfavorite: "Era capace di far diventare grandi i giocatori mediocri. Milito, prima del Triplete, giocava per un Genoa da centro classifica, poi diventò straordinario. Eto' e Pandev si resero disponibili per fare i difensori perché credevano alle parole di un condottiero, per lui si buttavano nel fuoco. Tutti gli abbiamo riconosciuto di essere il migliore al mondo per questo, ora invece non ha più pazienza: ha perso le energie per lottare 24 ore su 24". 

Sezione: News / Data: Mar 18 dicembre 2018 alle 13:59
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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