Fabio Manduca, l’ultrà napoletano arrestato lo scorso venerdì 18 ottobre per il reato di omicidio volontario e accusato di aver investito il tifoso Daniele Belardinelli durante gli scontri in via Novara dello scorso 26 dicembre, prima del match Inter-Napoli, si è dichiarato innocente. Davanti al pm Rosaria Stagnaro, che lo ha interrogato per meno di un’ora, ha affermato di non essere stato lui ad aver travolto l’uomo quel giorno.

Come si legge su tg24.sky.it, le dichiarazioni di Fabio Manduca, assistito da un legale d’ufficio poiché i suoi avvocati di fiducia non si sono presentati, ha inizialmente sostenuto di non voler rispondere ad alcuna domanda, per poi invece difendersi davanti agli inquirenti. Il presunto omicida ha spiegato come lo scorso 26 dicembre si trovasse alla guida della propria Renault Kadjar all’inizio degli scontri di via Novara, ma ha negato di aver investito Belardinelli poiché sarebbe, invece, "andato dietro alla volante della polizia", che seguiva una parte della carovana degli ultras del Napoli. Manduca ha anche sostenuto di non essere un ultrà del Napoli: "Mi piace l'Inter, ho preso anche la tessera il 21 dicembre", ossia cinque giorni prima della 'guerriglia' non lontano da San Siro. "Sono anche andato a vedere Barcellona-Inter a Barcellona - ha aggiunto – e degli altri quattro in macchina io conoscevo solo Giancarlo Franco (fratello di Vincenzo, uno dei leader della curva del Napoli, ndr), sono un suo amico, gli altri tre li ho conosciuti quella mattina".

Il 7 gennaio scorso, sentito come teste, Manduca aveva però raccontato di aver superato accelerando "due minivan" quella sera. Poi, interrogato da indagato, si era avvalso per due volte della facoltà di non rispondere. "Qual omicidio, chill se vuttat iss annanz a machin, fra' (quale omicidio, quello si è lanciato lui davanti alla macchina, fratello, ndr)", diceva Manduca intercettato il 6 aprile, a un amico durante una telefonata dalla quale, per il gip, "emerge con chiarezza che Manduca ha piena consapevolezza dell'investimento". L'intercettazione, stando ai verbali, è una delle prove a carico dell'ultrà napoletano, assieme alle "ammaccature" della sua Renault Kadjar, al lavoro fatto dalla Digos nel ricostruire minuto per minuto la 'guerriglia' e l'investimento di Belardinelli.

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Sezione: News / Data: Mer 23 ottobre 2019 alle 03:30
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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