Primo ad intervenire nel forum organizzato da Il Foglio a San Siro è il presidente della FIGC Gabriele Gravina. Questo il suo pensiero sullo stato di salute del nostro pallone: “Il calcio italiano sta bene, nella sua dimensione sociale, partecipata e culturale. La direzione economica è quella che ci fa preoccupare di più, il motore perde colpi ma non è una macchina da rottamare. Insieme a Lorenzo Casini vogliamo avviare un piano triennale per il contenimento dei costi. Poi c’è il tavolo delle riforme istituito qualche settimana fa. Il valore tecnico? C’è stata la disfatta con la Nord Macedonia, ma abbiamo tre Nazionali giovanili qualificate alle fasi finali degli Europei di categoria”.

Capitolo indice di liquidità.
“Abbiamo cercato di fare delle riflessioni su un tema fondamentale, quello di mettere in sicurezza il sistema calcio. La FIGC, su pressione della Lega, ha cercato di venire incontro ai club. Ma non può essere una percentuale decimale a creare contrasti, specie dopo l’arrivo di un presidente come Casini col quale si può creare un dialogo costruttivo. Non dobbiamo perdere di vista i veri obiettivi per litigare su uno 0,1 o su uno 0.5”.

In Italia mettersi a costruire uno stadio nuovo è complicato, come si può accelerare?
“Abbiamo avviato un percorso virtuoso con l’ICS qualche anno fa, che ha dato risultati positivi sulle strutture sportive di base. Manca un grande evento, ci stiamo lavorando per il 2032. Per arrivarci preparati dobbiamo capire quali sono le forme di investimento future. Le reazioni positive ci sono, basti pensare alle iniziative di Milano, Cagliari, Bologna. Dobbiamo accompagnarle con un evento che tutta la nazione possa supportare”.

Tre cose da migliorare da qui ad un anno.
“La sostenibilità, per riallineare il piano dei conti a livello internazionale. Il calcio ha visto un aumento del costo lavoro nel periodo della pandemia, il più alto dei Paesi europei. Poi c’è il tema della formazione tecnica, dell’aggregazione con il miglioramento dei Centri Federali che possano diventare delle vere e proprie accademie. Ma ci vuole collaborazione con la Lega Serie A. Il tema fondamentale delle prossime settimane è avviare un percorso di partecipazione con l’obiettivo di migliorare il calcio”.

Lei ha scritto un’opera ispirata alla Divina Commedia, in che girone dell’inferno siamo?
“Direi che siamo più in purgatorio, in un momento di difficoltà dovuto al fatto che si pensa al risultato come massimizzazione del proprio impegno politico. Dobbiamo recuperare quell’entusiasmo scemato dopo Palermo, siamo convinti di poter essere ancora custodi di quell’entusiasmo vissuto l’11 luglio del 2021 e che dobbiamo fare riconquistare al nostro Paese”.

Sezione: News / Data: Gio 28 aprile 2022 alle 11:02 / Fonte: Dall'inviato a San Siro
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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