Il 31 maggio 2025 sarà una data da segnare in rosso sul calendario di ogni tifoso nerazzurro. L’Inter, guidata da Simone Inzaghi, approda alla finale di Champions League dopo una cavalcata entusiasmante e affronta il Paris Saint-Germain, una delle squadre più attrezzate d’Europa. Lo scenario è quello imponente dell’Allianz Arena di Monaco di Baviera, tempio del calcio europeo e sede ideale per un evento di tale portata. La partita non è solo una finale: è il crocevia tra due filosofie calcistiche, tra la storia nerazzurra e la voglia parigina di conquistare, per la prima volta nella sua storia, il trofeo più ambito del calcio per club.
L’eco mediatico è immenso: milioni di spettatori attesi in tutto il mondo, palinsesti sportivi interamente dedicati; anche l’universo delle scommesse è in pieno fermento in vista della finale. Per chi vuole analizzare al meglio le quote e le offerte può consultare la lista completa di tutti i siti di scommesse, aggiornata in tempo reale bonus, promozioni e previsioni per una finale così attesa tra una squadra a caccia della sua quarta Champions League, dopo i successi del 1964, 1965 e 2010 e l’altra, il PSG, per il suo primo titolo nella massima competizione europea alla seconda finale dopo quella persa nel 2020 contro il Bayern Monaco. Una vittoria consentirebbe al club francese di entrare finalmente nel gotha del calcio europeo e coronare l’ambizioso progetto sportivo iniziato oltre un decennio fa con l’arrivo della proprietà qatariota.
Due cammini, un solo obiettivo
L'Inter arriva all'atto conclusivo dopo un cammino esaltante: nel maxi girone è arrivata quarta perdendo solo in casa del Bayer Leverkusen con un gol subito nel finale. Nelle fasi a eliminazione diretta ha buttato fuori dalla competizione nell’ordine Feyenoord, Bayern Monaco e infine il Barcellona, in una semifinale che rimarrà nella memoria per l’intensità, la qualità tecnica e la determinazione mostrata in entrambi i match. I nerazzurri, infatti, dopo il 3-3 del Camp Nou sono riusciti ad avere la meglio per 4-3 al Meazza dopo una battaglia terminata ai supplementari, grazie ad un gol all’ultimo respiro di Francesco Acerbi e alla rete decisiva nell’extra time di Frattesi.
Il PSG, dal canto suo, ha dovuto affrontare avversari tutt’altro che semplici: il Brest nei playoff, il Liverpool agli ottavi, l’Aston Villa ai quarti e infine l’Arsenal in semifinale. La formazione francese ha dimostrato maturità, abbandonando in parte la sua storica tendenza all’individualismo per abbracciare un’idea collettiva, costruita attorno al gioco di Luis Enrique.
Un confronto tra sistemi
Da una parte il pragmatismo di Inzaghi, che ha reso l’Inter una macchina quasi perfetta, capace di alternare fasi di dominio territoriale a momenti di compattezza difensiva. Dall’altra il palleggio insistito e la verticalità rapida di un PSG che si è liberato dalla dipendenza dalle giocate di Mbappé (trasferitosi in estate al Real Madrid) per costruire un collettivo dove brillano Dembélé, Hakimi e la nuova stella Désiré Doué, senza tener conto della solidità offerta da Gianluigi Donnarumma che sta compiendo una stagione fenomenale.
La sfida nella sfida sarà quella sulle fasce: da un lato Dimarco e Dumfries, chiamati ancora a fare la differenza, dall'altro Nuno Mendes e Hakimi, che spingono come ali pure. L’equilibrio della partita potrebbe decidersi proprio lì, sulle corsie esterne, dove si vinceranno o perderanno molti duelli.
I protagonisti più attesi
Lautaro Martínez è il leader tecnico e carismatico dell’Inter. Capocannoniere della squadra in Champions League, l’argentino è pronto a lasciare il segno anche in finale. Con lui Marcus Thuram, sempre più importante per lo stile di gioco di Inzaghi, e Dumfries, ormai punto fermo della squadra con prestazioni al di là di ogni aspettativa contro il Barcellona.
Nel PSG invece gli occhi saranno puntati su Dembélé, autore di una stagione superlativa in Ligue 1, e su Achraf Hakimi, ex di giornata e protagonista di un’annata straordinaria. Ma occhio anche a Vitinha, regista silenzioso ma decisivo nel tessuto del gioco parigino. Infine, è impossibile non menzionare il giovane talento Doué e l’attaccante Ramos che anche da subentrati potrebbero fare la differenza.
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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