Gianni Rivera esprime il suo distacco dal calcio di oggi nell'intervista concessa a Libero. L'ex stella del Milan tocca anche il 'caso Acerbi' dopo il no alla convocazione in Nazionale, partendo però dall'ammissione di non riconoscersi più in questo calcio: "Per niente. Mai soldi comandano e si costringono i giocatori che, però non si ribellano, a questi tour de force. Ai miei tempi, insieme a Mazzola, Bulgarelli e ad altri colleghi fondammo il sindacato proprio per tutelare i giocatori e assicurare diritti che prima non avevano".

Da sempre a lei hanno dato fastidio i vertici in Figc?
"Non essendo appunto un 'manovrabile' sono stato tenuto ai margini. Ho avuto ruoli federali solo quando presidente era Abete. Gravina? L’unica volta che ho cercato di contattarlo per capire se potevo essere utile alla nazionale non mi ha neppure risposto".

Caso Acerbi: a lei non è mai venuta la tentazione di non rispondere a una convocazione?
"Mai. Mi presentavo sempre anche se, poi, venivo tenuto fuori per scelte diciamo discutibili. Nella staffetta in Messico con Mazzola ci furono pressioni strane".

Cosa auguriamo all’Italia di Gattuso?
"Il prossimo anno ci sono i Mondiali e la partita inaugurale si gioca proprio all’Azteca di Città del Messico. Non aggiungo altro. Io dal divano di casa posso solo inviare un enorme in bocca al lupo alla Nazionale. Che non ho mai dimenticato".

Sezione: News / Data: Ven 20 giugno 2025 alle 14:08
Autore: Stefano Bertocchi
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