Sangue nuovo. Se ci atteniamo al primo tempo, Mourinho ha perfettamente ragione quando esprime con un gesto insolito (una mano che preme sulla siringa, ndr) la qualità che la sua nuova Inter sta mettendo sul terreno di gioco. Di certo l'atteggiamento del Palermo ha contribuito non poco, ma durante i primi 45 minuti abbiamo assistito probabilmente alla migliore Inter degli ultimi mesi, compreso lo scorso campionato. Ottima circolazione, rapidi contropiede, solidità difensiva e pericolosità sotto porta. Difficile chiedere di più in una serata che alla vigilia si presentava difficile. Forse, però, pretendere un po' di attenzione nella ripresa sarebbe stato lecito, anche se Mou, saggiamente, preferisce assegnare i meriti all'indomito Palermo piuttosto che soffermarsi sull'inspiegabile calo di concentrazione dei suoi. Subire tre gol dai rosanero a San Siro nel giro di 20 minuti sarebbe stata una tragedia, se il bottino raccolto in precedenza non fosse stato così cospicuo. Figuriamoci, poi, se al povero Zenga avessero detto prima del match che tre reti non sarebbero state sufficienti a evitare la sconfitta... Fatto sta che, al di là dello spettacolo visto sul terreno di gioco (e dell'abominevole prestazione delle difese), l'Inter ha dimostrato di poter essere un rullo compressore quando decide di spingere sul pedale dell'acceleratore. Quattro gol e tante occasioni nel primo tempo lo testimoniano, giusto partire da questo aspetto per continuare sulla strada maestra. Allo stesso modo, Zenga ripartirà dalla reazione della ripresa, che giustifica ottimismo per il prosieguo del campionato rosanero.

Complimenti anche a Mario Balotelli, che ha iniziato con il piede sbagliato ma ha saputo reagire da campione, senza tuttavia privarsi dei suoi ormai tradizionali segnali di insofferenza. SuperMario ha sfoderato tutto il suo talento, scosso probabilmente dalla querelle con Eto'o in occasione del calcio di rigore. Mourinho lo ha definito un bambino, i compagni hanno cercato di tirarlo su, Eto'o gli ha prenotato un incontro privato per discutere della questione rigori. Il camerunense, per qunto sia l'ultimo arrivato, ha un passato che gli consente di andare dal dischetto ogni volta che se ne presenta l'occasione. Fossimo nella pallacanestro, i tiri liberi spetterebbero a chi subisce il fallo, ma nel calcio la storia è un'altra: batte chi viene insignito di tale onore dalle sfere più alte della squadra. Eto'o deve condividere questo gesto solo con Milito, che ha i suoi stessi diritti. Balotelli, ahilui, deve suo malgrado accettare le regole interne alla squadra, evitando possibilmente gesti plateali che danneggiano ulteriormente la sua immagine di professionista, nonché quella della squadra. Bravo Zanetti a trascinarlo via dal dischetto e a spiegargli che la sua occasione sarebbe arrivata poco dopo. Il capitano non ha sbagliato e SuperMario, dopo la pace vistosa con il compagno di reparto, ha dato vita al suo show personale di gol e assist (proprio a Eto'o, per la serie non pensiamoci più). Ultima nota, il ritorno al gol di Milito. L'argentino è parso ancora imballato, dopo tante settimane di riposo forzato c'era da aspettarselo, ma i cromosomi del bomber non si smentiscono mai. Fossimo in lui, comunque, stamattina offriremmo un caffè e una brioche a Maicon...

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 30 ottobre 2009 alle 10:37
Autore: Fabio Costantino
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