E' subito vigilia di campionato per l'Inter e per il suo allenatore Walter Mazzarri: il tecnico nerazzurro incontra i giornalisti ad Appiano Gentile in vista della delicata trasferta di Bergamo contro l'Atalanta di Stefano Colantuono, anticipo della decima giornata di Serie A. FcInterNews.it, presente col suo inviato, vi riporta in tempo reale le sue parole.

Atalanta-Inter è sempre un momento importante. Gli orobici hanno continuità, che Inter ci vuole per batterli?
"E' una squadra ostica, non solo per noi. Sul loro campo sono molto aggressivi e concentrati, lo stadio è particolare. E' sempre stato un campo difficile, e oltretutto il gruppo lavora per la maggior parte con lo stesso tecnico da tempo. Sono pericolosi, vanno presi in considerazione nel giusto modo. Bisogna essere concentratissimi, come abbiamo visto col Verona quando siamo tutti molto attenti possiamo fare bel calcio ma se ci rilassiamo rischiamo".

Che gestione del gruppo ci sarà, anche a livello di turn-over?
"Un cambio è sicuro, ed è Samuel. Voglio dargli la giusta chance, da un po' si allena al 100%, è un giocatore importante e già volevo farlo 'esordire' sabato. Poi devo vedere tutti i ragazzi che hanno giocato contro il Verona, in base a quello che mi diranno li confermerò o meno. Questi ragazzi comunque meritano di essere confermati tutti per come hanno giocato sabato, poi vedrò la loro condizione fisica, se permetterà di giocare loro al 100%. Samuel può essere impiegato anche centro-sinistra, poi parlando coi tre del reparto verificherò le condizioni, e uno lo terrò a riposo valutando anche i discorsi su condizione e diffide. Ma la decisione finale su Samuel la prenderò domattina".

Le due trasferte consecutive cosa devono dirti?
"Sarà uno step importante per capire a che punto siamo sul piano della personalità. Giocare in trasferta incide, abbiamo poi giocatori che devono crescere come sicurezza dei propri mezzi. Queste due gare ci diranno molto sul futuro del nostro cammino".

Si aspettava un Palacio così forte?
"Io l'ho richiesto spesso quando ero al Napoli, è un giocatore che mi piace: generoso, lavora per la squadra, vede la porta. Ero fiducioso che potesse far bene, non potevo dire quanto ma sapevo che poteva fare un campionato importante".

Come sta Campagnaro?
"Al di là della guarigione, devo capire se è in condizioni ideali. Si gioca ogni tre giorni e quindi è difficile valutarlo anche quando rientra in gruppo. Non saprei dire, la sensazione è che non dovrebbe essere recuperato per le prossime due, poi dopo Bergamo parleremo con lui e capiremo come sta".

Contento di questa Inter?
"Sì, contento della risposta dei ragazzi. Non era facile, ma guardando le prestazioni traggo soddisfazione se fanno i movimenti giusti. Abbiamo imparato a gestire la palla in palleggio, non prendiamo troppe ripartenze. Mi dispiace solo aver lasciato qualche punto per strada". 

La Roma distorce davvero la visione dei valori del campionato?
"E' difficile vedere una squadra che vince nove gare iniziali di fila, è difficile, quasi un'anomalia. A parte loro, però, le altre stanno facendo un bel campionato. Senza questo exploit sarebbe un torneo ancora più avvincente, con 3-4 squadre vicine, l'anno scorso c'era meno competitività. E' un campionato interessantissimo".

Fino alla gara col Cagliari non ci sono state distrazioni, perché sono arrivate dopo?
"Io analizzo partita per partita, le situazioni non sono uguali. A Torino è stata una gara anomala, in 10 contro 11 per 86 minuti; ma è stata l'unica volta che siamo partiti male come approccio. Con la Roma, abbiamo fatto benissimo dal punto di vista del calcio, poi può succedere di essere puniti in ripartenza. E' stata una partita strana, la Roma è stata cinica e le è andato tutto bene, due situazioni favorevoli contro di loro le devi pur mettere in conto, se giochi per vincere. Poi c'è stato anche quel rigore molto dubbio. A Trieste se vogliamo essere pignoli è mancato chi accorciasse prima su Nainggolan, ma io ho visto sempre un'Inter ben messa in campo. Col Verona siamo partiti perfetti, trovando subito due gol e pressandoli bene. Probabilmente, e lì mi sono arrabbiato, vedendo anche la gente che si esaltava i ragazzi hanno pensato a stravincere senza vedere il pericolo. Dobbiamo stare sempre attenti per 95 minuti qualunque sia il risultato, soprattutto il discorso è valso nell'azione del primo gol: presi dall'euforia siamo andati in due su un giocatore, ingenuità tipiche anche dell'età. Dopo siamo andati sul 4-1 e si è già pensato ad una gara in archivio e ci sono state 2-3 leggerezze difensive. Se Toni avesse fatto il 4-3, gli ultimi minuti sarebbero stati pericolosi. Questo però i ragazzi lo hanno capito".

Ieri Galliani si è arrabbiato molto con gli arbitri. Ma è meglio sfogarsi o non parlare in casi così?
"Son tanti anni che faccio questo mestiere, conosco bene le sinergie. Quando un allenatore perde o vede cose che lo fanno arrabbiare è anche umano, visti gli interessi, arrabbiarsi. Credo di aver fatto molto bene a non andare, ancora oggi".

FcIN chiede: visto l'ottimo rendimento di Alvarez da interno di centrocampo, è riproponibile con l'Atalanta? E come stanno Kovacic e Icardi?
"Vorrei saperlo anche io... Al di là di quello che mi diranno i ragazzi, è possibile che Alvarez giocherà in quel ruolo, se no sarà spostato. Icardi si sta gestendo per non peggiorare la sua situazione, è come un cane che si morde la coda. Vedrò se potrà essere disponibile se ci sarà bisogno, però non ha la tenuta per i novanta minuti".

Kovacic al posto di Cambiasso?
"Io quando prendo una squadra devo capire qual è l'atteggiamento più congeniale. Vogliamo essere una squadra propositiva che però non vuole prendere troppi gol. Prendete Guarin: è un centrocampista con più attitudini difensive; se gioca Alvarez e poi un altro che non recupera la palla, i conti non tornerebbero più. Cambiasso ad esempio sa fare ambedue le fasi. Sono logiche dettate dalle mie idee e dalla rosa a disposizione".

Come recepisce la squadra l'arrivo di Thohir? E come valuta l'impatto di questa proprietà nuova?
"Sarà il tempo a dire cosa accadrà, a priori non posso dirlo io. Bisogna vedere anche le idee che avrà il nuovo proprietario, io penso che quelli della famiglia Inter sono contenti per come sta andando quest'anno".

Ci sono dei dati legati ai singoli, come il numero di gol presi con e senza Campagnaro. Al di là delle scelte, in una situazione così come si interviene anche psicologicamente sul reparto?
"Se facevo giocare Campagnaro era perché lo reputavo più in forma, ma bisogna valutare anche chi lo ha sostituito. Io non ho visto troppi errori da parte di Rolando, poi se vogliamo vedere gli episodi sfortunati e dire che sono errori... Io guardo come gioca il reparto e il singolo se fa quello che abbiamo preparato. E da quel punto di vista non ho visto grossi errori del reparto. Il calcio non è una scienza esatta, se uno manca non posso certo piangermi addosso. Ma il reparto non è sbandato senza Campagnaro, certe cose sono successe. La Juve ha avuto due grosse occasioni con Campagnaro in campo, il calcio è questo. Non ci sto a certi discorsi, non fa parte della mia filosofia".

 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 28 ottobre 2013 alle 11:55 / Fonte: Dall'inviato Emanuele Tramacere
Autore: Christian Liotta
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