La Repubblica evidenzia oggi nuove intercettazioni riguardo all'inchiesta che sta coinvolgendo la Juventus. Le prime riguardano Leonardo Bonucci: "Scusa Fabio, io mi fido di te ma se poi arriva un altro?", dice il calciatore all'allora dirigente bianconero Fabio Paratici. "Leo, la Juventus è quotata in Borsa, è della famiglia Agnelli. Vuoi che succeda il finimondo per due stipendi?", risponde Paratici, che poi parla con il suo allora collaboratore Federico Cherubini: ."Dobbiamo essere aperti su tutto. La priorità sarà vendere in prima squadra ma allo stesso tempo prepariamo cessioni giovani. Facciamoci trovare pronti, così potremmo scegliere e non essere costretti a restare a piedi. In qualche modo faremo e arriveremo a dama... ne sono sicuro, siamo troppo bravi e troppo allenati".

Lo stesso Cherubini si sfoga al telefono: "Giuro ho avuto delle sere che tornavo a casa e mi veniva da vomitare solo a pensarci", afferma l'attuale ds bianconero in un'altra intercettazione. "Non c’è criterio nel modo in cui spendiamo i soldi – dice invece il CFO Stefano Bertola in occasione del rinnovo di Chiellini –. Non c’è da stupirsi se in due anni abbiamo chiesto 700 milioni di euro agli azionisti". Secondo Maurizio Arrivabene, "fatti i conti della serva noi dovevamo fare per star tranquilli, un aumento di 650 milioni, non di 400... per sanare". Sempre secondo Bertola la Juve è andata "decisamente in over spending".

Ci sono anche intercettazioni che riguardano direttamente Andrea Agnelli, mentre parla con Arrivabene. "Non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene. Dall’altro abbiamo ingolfato la macchina con ammortamenti e soprattutto la merda... perché è tutta la merda che sta sotto che non si può dire". Anche per questo, secondo i pm, "la crescita dei costi (in particolare degli acquisti e degli stipendi dei calciatori tesserati) non è stata casuale, ma una ben precisa scelta aziendale".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 02 dicembre 2022 alle 11:16
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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