La duttilità del centrocampo dell’Inter dopo il mercato estivo è apparsa evidente sin da subito. I nerazzurri sono in grado giocare con una mediana composta da tre uomini sia da due e questo dà a Mancini varie opzioni per adattarsi meglio all’avversario, ma soprattutto per colpirlo in modo più accurato. Tante volte vengono sciorinati numeri per identificare i moduli schierati in campo, ma la realtà è che l’Inter, a parte la serata contro la Fiorentina, si è affidata al 4-4-2, in tutte le sue varianti, e al 4-3-3, anch’esso in tutte le salse.

Con i tre mediani l’Inter ha raccolto 7 vittorie, un pareggio ed una sconfitta (quella di Napoli) e se nel calcolo vi si aggiungono le due partite disputate con il 3-5-2, Fiorentina e Torino, il bilancio finale è di 8 vittorie, 1 pareggio e due sconfitte. Confrontati con i 2 pareggi e le due vittorie del 4-4-2 ad un primo sguardo si potrebbe pensare che l’Inter renda meglio con il primo modulo, ma la realtà è ben diversa. La squadra di Mancini ha assimilato degli automatisimi tali con la mediana a 3 che la squadra riesce sempre a trovare una soluzione ai problemi che il campo le crea e, soprattutto, riesce ad apportare una quantità di fisicità che Mancini gradisce parecchio: Kondogbia, Guarin e Felipe Melo sono i giocatori ideali per questo tipo di centrocampo, ma creano anche uno scompenso in fase difensiva. Due dei tre giocatori sopracitati non fanno dei ripiegamenti difensivi la loro migliore qualità e dunque la squadra appare spesso slegata e in balia dei contropiede avversari, considerata la spiccata propensione al possesso palla della squadra di Mancini.

Con il 4-4-2, modulo base del calcio, ma nuovo per l’Inter, le prestazioni migliorano anche se i risultati non sono al momento simili. Sicuramente mette in difficoltà alcuni giocatori le cui caratteristiche non si adattano bene allo schieramento, ma regala solidità ed equilibrio. Un altro problema, per il momento, è lo scarso numero di giocatori che possano ricoprire il ruolo di esterno destro: oltre a Biabiany l’unico in grado di farlo realmente è Brozovic, ma il croato è verosimilmente imprescindibile negli equilibri della mediana. Al fianco di Medel può essere lui a dare qualità alla manovra, al fianco di Felipe Melo può dare quantità in mezzo al campo e al fianco di Kondogbia può dare un mix di esplosività e corsa che farebbero dell’Inter il centrocampo più dinamico della Serie A e le prestazioni non possono che evidenziare questo.

Mancini, dunque, può tranquillamente giostrare i suoi cinque centrocampisti in vari modi per avere sempre il meglio dalla sua squadra, ma è innegabile che con un modulo l’Inter, oltre che a vincere, riesce anche a convincere tutti coloro i quali storcono il naso davanti agli otto 1-0 dei nerazzurri.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 10 dicembre 2015 alle 19:17
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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