“Sicuramente lo scambio non è fantamercato, perché tutto ciò che non succede oggi può succedere domani. Quagliarella è al momento un nostro calciatore, gioca con noi, mentre per Pazzini provo un grande affetto perché lo conosco dai tempi della Sampdoria”. Parole e musica, Beppe Marotta. Dopo tanta teoria di terze parti, finalmente sullo scambio dell’anno si esprime anche uno dei diretti interessati, l’a.d. della Juventus. Un’apertura bella e buona che improvvisamente rende più concreta un’idea già di per sé piuttosto sensata. Inter e Juventus, acerrime rivali dentro e fuori dal campo, potrebbero davvero sedersi intorno a un tavolo per mettere nero su bianco a questo scambio di bomber, restituendo la felicità a entrambi e dando ai propri allenatori il giocatore di cui hanno bisogno.

Non è un mistero, infatti, che Quagliarella non sia soddisfatto a Torino mentre Pazzini viva da separato in casa a Milano. Il loro desiderio oggi sarebbe scambiarsi la maglia, proprio come si fa al termine di una partita, però per tenerla addosso. Conte (o Carrera) e Stramaccioni, inoltre, hanno le idee chiare a proposito. Il primo per la sua Juve vuole un bomber d’area con la personalità del Pazzo, che si faccia sempre trovare al proprio posto. Matri non gli dà le garanzie che vorrebbe nonostante un pre-campionato molto interessante. In casa Inter, invece, manca ancora quel vice-Milito che rafforzerebbe un reparto ancora povero: ad oggi, se il Principe desse forfait, non avrebbe un sostituto all’altezza. Quagliarella, per caratteristiche tecnico-tattiche, è l’attaccante di movimento che apprezza Strama e potrebbe ricoprire più ruoli, anche partendo dal 1° minuto.

A ostacolare questa ipotesi è sempre stato lo scarso feeling tra le società, unito alla volontà bianconera di arrivare a Pazzini senza sacrificare l’attaccante ex Napoli rinforzando così una rivale per il titolo. Ma a Milano di regali non se ne faranno, soprattutto per agevolare un Pazzini che finora ha rifiutato numerose alternative remunerative per il club, con il chiaro intento di arrivare alla Juventus. Atteggiamento che la dirigenza non ha gradito e che, di conseguenza, peserà nella modalità di divorzio con il giocatore. Nessun favore a lui e a Marotta, dunque, ma solo un’operazione che convenga a tutti. Ergo, uno scambio, magari alla pari, per non appesantire i bilanci delle società con contropartite economiche. Proprio il dirigente della Juventus, che conosce benissimo Pazzini sin dai tempi della Sampdoria, ha aperto nelle ultime ore a questo scambio: sostenere che non si tratti di fantacalcio è una sorta di lettera di intenti, di ammissione della volontà di discuterne. E i nerazzurri non avrebbero problemi a farlo, pur di liberarsi di un giocatore scontento, di un ingaggio pesante e di un buco nella propria rosa.

Insomma, quella che potrebbe essere solo una dichiarazione di facciata gettata lì per le telecamere appare invece un’apertura a discuterne. Gli esperti di mercato sostengono che un accordo potrebbe essere trovato solo poco prima del 31 agosto, in realtà si potrebbe arrivare a un quid qualche giorno prima del rush finale. I due giocatori attendono notizie positive, perché se il Pazzo ormai ha la testa alla Juventus, proprio in bianconero Quagliarella ha fatto capire di non trovarsi più a proprio agio, da terza se non addirittura quarta scelta (“Ormai faccio solo il modello”, disse il giorno della presentazione delle nuove divise). Poi, da non sottovalutare anche il parere di uno che all’Inter sapeva il fatto suo: Josè Mourinho. Qualche anno fa, alla guida dei nerazzurri, disse che il Quaglia era un giocatore da Inter, quando ancora vestiva la maglia dell’Udinese: "Giocatore bravo, attacca benissimo la profondità, mi piacerebbe averlo all'Inter... È anche un bravo ragazzo". E se presto il cerchio nerazzurro si chiuderà, il bomber di Castellammare di Stabia potrà presentarsi dicendo: “Mi manda Mou”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 13 agosto 2012 alle 22:10
Autore: Fabio Costantino
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